Assalto al portavalori sulla superstrada, chiesti 6 anni per l’ex guardia giurata. L’uomo, F. A. cinquantenne romano, è accusato di rapina, ricettazione e detenzione illegittima di armi. Nel pomeriggio del primo febbraio 2016, un furgone portavalori della Securpol Group, diretto a Fiumicino, mentre era in procinto di imboccare la rampa di uscita dalla Superstrada in località Cinelli, venne affiancato e bloccato da tre uomini armati di pistole e fucili a bordo di una Bmw Station Wagon.
Sotto la minaccia delle armi e dopo aver sistemato un ordigno, risultato poi finto, sul parabrezza anteriore del portavalori, intimarono alle due guardie di scorta di aprire il mezzo. Le due vittime furono disarmate e mentre una fu fatta inginocchiare davanti al mezzo, l’altra fu costretta a disattivare i sistemi di difesa passiva e aprire la cassaforte. Bottino: un milione di euro, ma più ritrovato. I tre fuggirono subito dopo abbandonando poco lontano armi e auto usata per la fuga. Quel giorno i rapinatori lasciarono anche dei profili genetici. Profili che, a distanza di più di 4 anni, li hanno portati davanti ai magistrati.
Due hanno già chiuso i conti con la giustizia patteggiando la pena.
«Non credere a quanto raccontato dal complice è pure fantasia. A quante assurdità dobbiamo credere per insinuare dei dubbi sulla sua responsabilità? Sono troppo gli elementi che portano a un suo diretto coinvolgimento». Parte civile l’agente della Securpol, assistito dall’avvocato Roberto Alabiso, che quel giorno era alla guida del mezzo blindato rapinato da tre persone.
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