Arsenico, in extremis arriva la proroga
altri tre mesi per finire i dearsenificatori

Arsenico, in extremis arriva la proroga altri tre mesi per finire i dearsenificatori
di Massimo Chiaravalli
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Sabato 29 Giugno 2013, 13:29 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 13:29

VITERBO - Pericolo scongiurato, all’ultimo secondo disponibile. Per altri 90 giorni i rubinetti possono restare aperti. Alle 13 di ieri dal fax di Talete e Comuni uscita la nota dell’Istituto superiore di sanit, che ha concesso una proroga per le ordinanze sindacali di limitazione d’uso dell’acqua dove le concentrazioni di arsenico sono superiori a 20 microgrammi per litro.

Evitando il Far west. Si risolve così, per il momento, una situazione che aveva mandato tutti in tilt: gestore idrico, comuni, Ausl e Regione. La nota dell’Iss è giunta infatti in risposta a quest’ultima, che aveva chiesto la proroga di tre mesi per le ordinanze, in modo da poter finire i dearsenificatori.

«In riferimento al quesito presentato dalla Regione Lazio e alla richiesta sostanzialmente analoga della Ausl – scrive il direttore del dipartimento di ambiente e prevenzione primaria dell’Iss, Loredana Musmeci – prendendo atto dei disattesi rientri, l’Istituto ritiene che le valutazioni tossicologiche che presiedono alle attuali limitazioni d’uso delle acque siano sufficientemente cautelative da consentire l’estensione delle misure per un ulteriore periodo di 90 giorni a partire dal 30 giugno 2013».

L’Iss non manca di mettere i paletti. «Si ribadisce la necessità e urgenza della finalizzazione delle azioni di rientro per portare le acque in distribuzione nei termini di conformità nel più breve tempo possibile e nell’ambito della scadenza richiesta».

Il parere verrà validato nella seduta del Consiglio superiore di sanità lunedì, mentre martedì sarà adottato al tavolo tecnico della Regione Lazio. Senza la nota del ministero si sarebbe rischiato il caos. Per pararsi le spalle ed evitare sanzioni ben più pesanti di quelle arrivate finora, alcuni sindaci erano pronti a chiudere i rubinetti, altri a prorogare le ordinanze facendone diventare parte integrante una nota inviata dalla Ausl, in cui si invitano «a rettificare e prorogare le ordinanze, tenendo presente che usi consentiti e/o limitazioni saranno esplicitati dal ministero».

«Se non ci scrivo come può essere usata l’acqua – commentava ieri un sindaco prima dell’arrivo del parere dell’Iss – e se il ministero non si è espresso, come la rettifico l’ordinanza? È un altro modo per farci le multe?». La Talete invece era andata perfino oltre, inviando una lettera di fuoco alla Provincia e ai Comuni. Dopo le sanzioni subite, «cosa deve fare il gestore dal primo luglio? Continuare a erogare acqua agli utenti o interromperla? In mancanza di indicazioni precise Talete sarà costretta a rimettere ai singoli sindaci la decisione se interrompere o meno l’erogazione per ragioni di salute pubblica. Con la più ampia riserva di agire a tutela della società».

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