Appalto rifiuti, ecco le tre richieste dell'Anac. E sulla scrivania della sindaca piomba la due diligence su Francigena

Appalto rifiuti, ecco le tre richieste dell'Anac. E sulla scrivania della sindaca piomba la due diligence su Francigena
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 27 Luglio 2022, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 15:03

Rifiuti, acqua, Francigena. Sono tre dossier pesantissimi e potenzialmente devastanti, tre nodi che stanno arrivando al pettine della sindaca Chiara Frontini. Il 2 settembre scadrà l’ennesima proroga del bando in corso e proprio in questi giorni sono arrivate le indicazioni dell’Anac, che chiede di modificare tre punti del prossimo appalto sull’igiene urbana.

E a proposito di proroghe: nel prossimo bando da sei anni più due l’Autorità anticorruzione indica a palazzo dei Priori di togliere l’ulteriore proroga tecnica di 6 mesi, «essendo già previsto un rinnovo di 24 mesi - si legge - la previsione di una ulteriore non appare coerente con il tenore della previsione normativa». L’Anac dice inoltre di essere più chiari quando si parla di attribuzione dei punteggi discrezionali. Ancora: per quanto riguarda il capitolato speciale di appalto, chiede di fare riferimento «non agli importi a base di gara ma a quelli a base di contratto». E infine, sulle penali: «in relazione ai casi di utilizzo, per l’esecuzione del contratto, di personale non assunto regolarmente, non è possibile sanare un comportamento illecito con con l’applicazione di una penale contrattuale», ma bisognerà denunciare all’ispettorato del lavoro.

«Si prenda velocemente atto delle modifiche richieste - dice il capogruppo del Pd, Alvaro Ricci - che confermano le posizioni da noi sempre tenute: le proroghe tecniche non possono essere routine, parliamo di affidamenti che girano intorno al 10 milioni l’anno. Serve particolare cura nella redazione delle linee guida, invece sono stati persi anni per farle in breve tempo. Per il capitolato è chiaro che deve essere riferito al contratto, sono indicazioni di assoluto buon senso». Viterbo ambiente sta gestendo il servizio dietro con in regime di ennesima proroga, con un corrispettivo di 6 milioni e 44.633,43 euro per sei mesi, dallo scorso 2 marzo al prossimo 2 settembre. Il dem chiede alla sindaca Chiara Frontini di «fare al più presto, perché purtroppo nella migliore delle ipotesi passerà un altro anno: già da settembre 2018, tra appalto ponte e proroghe, andiamo avanti senza il confronto con il mercato».

E perché l'Anac resta in attesa di riscontro.

L’altra grana che è piombata sulla scrivania della neo sindaca è la due diligence sulla società partecipata che gestisce le farmacie comunali, i parcheggi e il trasporto pubblico locale. L’aveva chiesta il commissario Antonella Scolamiero lo scorso marzo e ora è pronta. Va solo studiata, ma la levata di scudi di sei mesi fa contro questa decisione la dice lunga su quanto sia delicato l’argomento. Nelle intenzioni della commissaria, la società di Pisa che se ne è occupata doveva verificare se era il caso di vendere una farmacia o aprirne una terza, dopo aver analizzato i motivi delle perdite. Sui parcheggi: valutare una revisione degli obblighi contrattuali. Sul tpl: valutare l’attuale modello di affidamento.

E poi c’è l’acqua, ovvero la Talete, protagonista del consiglio comunale di ieri, dove è successo un po’ di tutto. A partire da una consigliera di opposizione, Luisa Ciambella che ha firmato insieme alla sindaca e ai suoi capigruppo l’ordine del giorno poi approvato, avendo anche cura di presentarlo al consiglio. E tra i suoi banchi non l’hanno affatto presa bene, lasciando intendere come fosse organica alla maggioranza, cosa che lei ha smentito. Il documento punta a rivoluzionare quanto già votato all’assemblea dei soci il 10 giugno. Si chiede esplicitamente di «ripetere la votazione» in quanto due giorni dopo varie amministrazioni sarebbero andate al voto.

Lo scopo è espresso al primo punto del documento: ribaltare proprio quanto approvato, ovvero «si esprime contrarietà circa la privatizzazione anche parziale della società». In caso contrario «l’amministrazione valuterà l’opportunità di adire le vie legali in ogni sede possibile». Fratelli d’Italia invece la vede così: «L’eventuale partecipazione minoritaria dei privati non determinerà alcuna privatizzazione, il sistema di controllo degli enti locali e il loro potere di indirizzo e di gestione rimarrà immutato».

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