«Settore in ripresa ma la crisi non è alle spalle». Dopo il tonfo dello scorso anno, con un patrimonio di quasi mille aziende agricole che hanno chiuso i battenti, il presidente di Coldiretti Mauro Pacifici vede la luce in fondo al tunnel ma avverte: «per guarire le ferite ci serve tempo oggi, poi, abbiamo un avversario in più: il clima». Che fa più paura dei rincari di energia, materie prime e carburanti che sono state alla radice delle difficoltà «perché - continua Pacifici - al momento non esiste un piano per arginare gli effetti dei cambiamenti».
Effetti negativi che già in questo primo quadrimestre del 2023 si stanno facendo vedere: «penso alle grandinate delle settimane scorse che hanno danneggiato vigneti e mandorleti. Alle difficoltà che hanno incontrato i campi coltivati a grano e le semine delle colture estive».
Un costo che finora è relativo ma che, in caso di nuovi fenomeni negativi, rischia di diventare reale con conseguenze per le imprese quanto per i consumatori. «Nuove bombe d’acqua, come altri eventi particolarmente violenti, sono in grado di causare danni strutturali ai campi che si traducono in perdita di raccolto e in non fatturato che cresce – aggiunge Pacifici -. Cosa significa? Semplice: un aumento della tensione all’interno dei bilanci dell’azienda e costi più alti per i consumatori al bancone a causa della scarsità di prodotto».
Prodotti sui quali gioca anche una componente speculativa con un amento fino a tre volte tra il prezzo che gli agricoltori incassano e quello praticato dalla grande distribuzione; un fenomeno contro con cui Pacifici invoca «controlli e una redistribuzione della ricchezza all’interno della filiera, troppo soggetta alle folli oscillazioni alle quali il mercato ci ha fatto assistere per tutto il 2022 e che non dipendono solo dalle tensioni internazionali ma anche dalla resa in campo di cui, responsabile, è il clima».
La preoccupazione del presidente di Coldiretti è soprattutto per l’estate, lo spettro di una nuova durissima stagione siccitosa è abbastanza per tenere in ansia le aziende.
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