Abusi sulla nipotina, nonno condannato per violenza sessuale a 4 anni e mezzo di reclusione. E’ terminato martedì sera, dopo 15 udienze tutte rigorosamente a porte chiuse, il processo a un sessantenne del viterbese accusato di aver molestato la nipote di 11 anni. L’imputato, difeso dall’avvocato Luca Nisi, prima della sentenza avrebbe reso spontanee dichiarazioni cercando di ribaltare la sua posizione.
Ma per il collegio del Tribunale di Viterbo il suo tentativo non sembrerebbe essere andato in porto. A fornire la prova sarebbero stati dei palpeggiamenti, che l’uomo avrebbe messo in atto la vigilia di Natale del 2021 in un comune della provincia di Viterbo. Palpeggiamenti confermati in aula dalla vittima ascoltata all’inizio del dibattimento. Il sessantenne, secondo il capo d’imputazione, avrebbe approfittato dei momenti in cui era solo con la ragazzina, costringendola a subire toccamenti ripetuti nelle parti intime e abusando della condizione di inferiorità psichica, correlata all’età e al legame di discendenza. I palpeggiamenti sarebbero avvenuti in più occasioni.
Sugli abusi ha indagato la Squadra Mobile che ascoltò in forma protetta sia la ragazzina sia la madre, entrambe poi costituite parte civile con l’avvocato Remigio Sicilia.
Già pronto a dare battaglia il legale dell’imputato. «Ricorreremo sicuramente in appello - ha affermato l’avvocato Luca Nisi -, la vittima si è contraddetta più volte e molti testimoni hanno spiegato che il mio assistito e la nipote non erano mai soli in casa».