Abusi sessuali sulla nipotina da quando aveva 3 anni: pesante condanna per lo zio

Abusi sessuali sulla nipotina da quando aveva 3 anni: pesante condanna per lo zio
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Giovedì 11 Luglio 2019, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 11:08
Giochi spinti e abusi sulla nipotina, zio condannato a 9 anni e mezzo di carcere. L'uomo, italiano residente in un comune della bassa Tuscia, per sette lunghi anni avrebbe abusato della nipote che viveva accanto. Le due famiglie, imparentate, avevano due villette confinanti e un giardino comune. La storia di violenza inizia nel 2004 e si conclude quando la bambina, nata nel 2001, compie 10 e inizia a opporre resistenza allo zio. La piccola però trova il coraggio di raccontare cosa succedeva a casa solo quando arriva alle scuole medie. Dopo una lezione sul femminicidio cambia qualcosa in lei e, piangendo disperata, confessa tutto a un'insegnante. «E' stata la fiducia che i genitori avevano nello zio - ha detto il pm Chiara Capezzuto in aula - a impedire loro di capire cosa stava succedendo alla figlia».

La giovane solo nel momento della crescita capisce e prende atto che quello che avveniva, quando era con lo zio, non era normale. Per questo a 10 anni cambia e inizia a provare fastidio per l'uomo. Lo ignora nonostante i genitori gli chiedano come mai; solo dopo altri tre anni però riesce a confidarsi. Quando la bambina racconta ai genitori gli abusi questi corrono a informare la Squadra mobile e iniziano le indagini. La vittima viene sottoposta a incidente probatorio e davanti alla psicologa racconta dettagli raccapriccianti.

«Mi spogliava e mi avvolgeva in una copertina, poi mi toccava. Facevamo il gioco del serpentello e delle dita», dice. Frasi che per gli inquirenti e gli psicologi sono coerenti con quanto accaduto. La bambina a dicembre 2014 si sente profondamente in colpa per quello che le è successo e chiede aiuto. «Io e lo zio - avrebbero detto a un'amichetta - abbiamo un segreto. Andrò all'inferno».

«Quello che è accaduto ha avuto conseguenze dirompenti su un'intera famiglia», ha detto ancora la pm che ha chiesto una pena di 10 anni di carcere. Dopo una lunga camera di consiglio il collegio del tribunale di Viterbo, presieduto dal giudice Gaetano Mautone, ha condannato lo zio a 9 anni e mezzo e al pagamento di una provvisionale di 20mila euro per la vittima, 10mila per i genitori e 5mila per l'associazione Erinna, costituita parte civile insieme ai familiari della bambina.
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