Abusi in clinica, l'infermiere non risponde al gip

Tribunale
di Maria Letizia Riganelli
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Sabato 28 Gennaio 2023, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 15:09

Non si difende. Non si giustifica. L’infermerie 35enne accusato di violenza sessuale su due ragazzine in cura in una clinica per disturbi alimentari ieri mattina si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’interrogatorio di garanzia, arrivato una settimana dopo l’esecuzione dell’ordinanza che per 10 mesi non gli permetterà di esercitare la professione medica, si è tenuto ieri mattina in Tribunale.

Davanti al gip però il medico non ha fornito spiegazioni. Probabilmente una scelta difensiva per capire meglio come proseguiranno le indagini nei suoi confronti. Gli agenti della Squadra Mobile in questi giorni continueranno a lavorare sul caso cercando altre potenziali vittime. Al vaglio anche le dichiarazioni di altri testimoni. 

Secondo l’accusa l’infermiere durante le ore di lavoro, in avrebbe dovuto dare assistenza alle giovani pazienti, avrebbe invece approfittato della loro fragilità emotiva per mettere in atto il suo piano.

Ogni mattina all’orario della colazione si presentava nella loro camera e dopo averle circuite con le parole approfittava di loro. Gli abusi sarebbero andati avanti per tutto il periodo della degenza fino alla dimissione. Mesi in cui avrebbe portato avanti il suo modus operandi. Come raccontato agli investigatori dalle stesse ragazze ci sarebbe stata violenza anche nel giorno dei saluti. Quello che doveva essere il rientro in famiglia, dopo un duro periodo di cure, si è trasformato in un incubo. L’incubo vissuto è stato raccontato da una delle due presunte vittime al padre.

L’uomo si è presentato alla clinica cercando spiegazioni. La direzione ha subito preso provvedimento sospendendo il dipendente. Pochi giorni dopo il padre e la figlia, insieme all’altra ragazza sono arrivati in Questura insieme. Dove hanno denunciato il 35enne.

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