A Viterbo alleanza tra Comune e Fai per il rilancio del museo Civico

Viterbo: una sala del museo Civico "Rossi Danielli"
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 19 Ottobre 2018, 11:49 - Ultimo aggiornamento: 12:05
«Abbiamo sposato l’iniziativa perché in linea con il nostro obiettivo di ricucire lo strappo tra la città e il suo museo, valorizzando in tal modo una struttura che racconta, attraverso la conservazione di uno straordinario patrimonio, l’arte, la storia, la memoria di Viterbo». Così l’assessore comunale alla Cultura, Marco De Carolis, benedice il progetto “Lo sguardo e l’oggetto. Dialoghi intorno all’arte”, promosso dalla delegazione Fai (fondo ambiente italiano) in collaborazione con la Fondazione Etruria Mater.

“Si tratta – spiega lo storico dell’arte Antonio Rocca, ideatore dell’associazione ‘Egidio 17”, animatrice di eventi su temi storico-artistici rinascimentali nel periodo compreso tra Riforma e Controriforma – di un ciclo di cinque incontri, guidati da docenti dell’università della Tuscia, con al centro il Civico Rossi Danielli, prendendo in esame le opere d’arte in esso conservate o nelle immediate vicinanze”.

L’esordio si è avuto domenica 14, con un’affollata passeggiata che, partita dal Colle di San Lorenzo, ha trovato approdo nella chiesa di Santa Maria della Verità, al cui interno è conservata la Cappella Mazzatosta affrescata da Lorenzo da Viterbo. La seconda tappa è prevista per domenica 21, all’interno del Civico, per un’analisi approfondita della “Pietà” di Sebastiano del Piombo e i rapporti con Michelangelo. Sempre Rocca, autore del testo “Michelangelo e Savonarola”, ricostruirà il contesto politico e teologico che pervade il capoluogo alla vigilia della Riforma, con sullo sfondo il ruolo di Egidio da Viterbo, generale degli agostiniani nel momento in cui un suo confratello Lutero avvia lo strappo di Wittenberg.

Seguiranno una visita guidata alla necropoli etrusca di Castel d’Asso (il 28 ottobre); quindi di nuovo al Civico per l’analisi dei sarcofagi lapidei provenienti da Musarna, nonché la storia del restauro (4 novembre) delle varie opere; infine (11 novembre) entrerà in scena la famiglia Rossi Danielli e l’omonima collezione di reperti dall'Età del ferro all'Età romana.

«In tal modo – conclude Rocca – tentiamo di offrire una nuova e migliore fruizione del museo di piazza Crispi e favorire la felice l’esperienza di avvicinarsi, di volta in volta, a una singola opera facilitandone l’osservazione e la comprensione, nonché l’educazione dello sguardo».
 
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