Nel libro note biografiche e paesaggi che affondano nella terra dei nonni paterni dello scrittore, originari di Ardauli, in provincia di Oristano. E poi precariato e ricerca delle proprie radici in un passaggio ideale dall’adolescenza all’età adulta. Traumatico come la roccia ruvida che sbuca dal cuore delle Sardegna dove cammina Damiano, giornalista precario spedito sull’Isola per un reportage che considera l’occasione della sua vita.
Una vita che cambierà nel modo in cui non immagina, sulle orme di Nené, maschera tragica dello storico scudetto cagliaritano del 1970, attraverso stralci di realtà addolciti dai sogni con cui si rincorrono e fondono. «Quello scudetto fu più di un’impresa sportiva, fu una vittoria sociale: il riscatto di un popolo e di una terra – racconta Deiana – la Sardegna, per tutti, era la terra dei pastori e dei banditi. Diventa altro, o meglio si mostra per quello che realmente è. Come Damiano che sceglie di lasciarsi dietro le spalle convinzioni e dolori per guardarsi allo specchio senza paura di vedere la sua anima».
Deiana ha 28 anni, è laureato in Filologia moderna all’Università della Tuscia, insegna materie letterarie. È responsabile del programma di Caffeina festival e dell’Emporio letterario di Pienza.
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