Marocco, viaggio fra le grandi opere: dal tav "cavallo alato" al porto Tanger Med

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Il cavallo alato, in arabo Al-Boraq, che collega Casablanca a Tangeri in poco più di due ore, è solo una delle nuove infrastrutture del Marocco di Mohammed VI. La visione del sovrano, che il 30 luglio festeggia i 20 anni sul trono, punta sulla modernità nei trasporti e si proietta verso il resto del mondo. Per la recente inaugurazione del tav marocchino sono state rinnovate le stazioni delle quattro città da cui il treno passa: Rabat, Casablanca, Kenitra e Tangeri. E in quest’ultima città, direttamente di fronte alle coste della Spagna, c’è Tangeri Med, un polo traino dell'economia che ingloba porto commerciale e zona franca con attività industriali; qui arrivano inoltre le navi passeggeri, che collegano per esempio con la Spagna in circa un’ora. Nella zona franca che gravita intorno al porto operano 900 imprese dei settori auto, aeronautico, elettronico, tessile e agroalimentare. E da qui si esporta direttamente in tutto il mondo. Nelle intenzioni del re doveva essere un motore economico per il Marocco, ed effettivamente così è stato. Al lancio dell’iniziativa, quella di Tangeri era la quinta regione economica del Marocco, mentre oggi è la seconda.