E' considerato uno dei piatti più poveri della tradizione romana ma così gustoso da leccarsi i baffi ogni volta che si mangia, il supplì alla romana nasce nel 1847 ma sono tante le rivisitazioni e modifiche apportate nel corso degli anni da chef, cuochi o gente comune che ama stare in cucina. I supplì alla romana devono essere saporiti, leggeri, croccanti oltre ad avere un aspetto invitante. Riso, ripieno, panatura ma lo step che contraddistingue il supplì da un altro è senza dubbio la frittura: un procedimento delicato e fondamentale affinché si ottenga un supplì della giusta consistenza e con la mozzarella filante. Come fare? Arrivare a bollire l’olio a 180 gradi. Così, chiunque giunga a Roma non può fare a meno di fare tappa in diversi locali e lasciarsi trasportare dalla bontà e dal gusto. FOTO: SHUTTERSTOCK MUSICA: PROJECT A_KORBEN
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