Calcio, false plusvalenze tra Cesena e Chievo: sequestrati 9 milioni

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Ventinove persone indagate e il sequestro preventivo di beni per il valore complessivo di circa 9 milioni di euro. Queste le ordinanze disposte dal Gip del Tribunale di Forlì ed eseguite dalla Guardia di finanza per quanto riguarda il fallimento del Cesena Calcio e le false plusvalenze di giovani calciatori. Nel mirino le compravendite di giovani calciatori tra la squadra romagnola e il Chievo Verona. Le indagini - iniziate nel febbraio 2018 - hanno fatto emergere reciproche compravendite di calciatori minorenni tra il 2014 e il 2018 che, in realtà, si verificavano solo cartolarmente (il giocatore non si trasferiva mai presso la nuova società in ragione della contestuale stipula del “prestito”) e a valori del tutto sproporzionati. Il giro di affari è stato di circa 30 milioni di euro. Spicca addirittura il caso di un giovane ceduto dai clivensi ai bianconeri al prezzo di 1,8 milioni di euro, che ha deciso addirittura di smettere di giocare a calcio in quanto mai schierato proprio a causa del suo scarso valore tecnico. Ipotizzati i reati di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio ed emissione ed utilizzo di fatture false.