Ryan Reynolds per Free Guy: «Bisogna prendersi cura di sé come hanno fatto gli atleti olimpionici»

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Guy è un personaggio di background, vale a dire di sfondo in Free City, il videogame in cui in parte è ambientato il nuovo film di Ryan Reynolds, al cinema dall'11 agosto distribuito da The Walt Disney Company Italia. Film adatto sia per i neofiti, sia per gli amanti della cultura pop e dei videogame, racconta di una realtà stratificata e non banalizza un mondo che in molti considerano, ancora oggi, semplicemente “puerile”, quello dei videogiochi. Tra intrattenimento e formazione arriva poi un messaggio forte, quello che non servono gloria e fama per ricordarsi di aver fatto un buon lavoro. Girato prima della pandemia “Free Guy” in questo aspetto analizza una tematica spinosa, affrontata con coraggio a Tokyo 2020 dagli atleti olimpionici come Simone Biles: la salute mentale viene prima di qualsiasi pressione per il successo. Di questo ne abbiamo parlato con il protagonista del film, Ryan Reynolds: «Non ho altro che rispetto per gli atleti che hanno proclamato a alta voce il loro pensiero, per prendersi cura di loro stessi. E delle volte non c'è niente di più coraggioso di farlo davanti al mondo, per questo è diventato ancor di più un messaggio davvero importante. Non pretendo di dire che il mio lavoro sia minimamente paragonabile allo stress che deve vivere un atleta olimpionico, ma non è difficile comprenderlo. Credo che tutti proiettiamo sugli altri quanto sia divertente essere un ginnasta o un atleta famoso, e per certi aspetti sarà sicuramente divertente, ma d'altro canto c'è sicuramente un'enorme pressione psicologica che devono gestire e probabilmente è molto più difficile da gestire rispetto a quello che possiamo immaginare, a livello fisico e mentale». (Servizio a cura di Eva Carducci)