"Il primo giorno della mia vita", Paolo Genovese: «Ecco la speranza per ricominciare»

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Avere una seconda possibilità: «Da Immaturi a Perfetti sconosciuti è proprio questo il filo rosso del mio cinema», dice Paolo Genovese. Non fa eccezione il suo nuovo film: Il primo giorno della mia vita, in sala il 26 gennaio con Medusa. Ispirato al romanzo omonimo del regista romano (Einaudi), interpretato da superbi attori come Toni Servillo, Margherita Buy, Valerio Mastandrea, Sara Serraiocco a cui si aggiunge il dodicenne Gabriele Cristini, il film ha per protagoniste quattro persone che, senza conoscersi e per motivi diversi, decidono di farla finita. Ma subito dopo essersi suicidate, incontrano un tipo misterioso, Uomo, che concede loro una settimana di tempo per cancellare quel gesto estremo «e tornare e rinnamorarsi della vita». Basta che lo vogliano. Libero arbitrio, responsabilità, destino sono i temi alti e potenti affrontati nel film che, come il libro, avrebbe dovuto essere ambientato a New York e interpretato da attori americani. Ma la pandemia ha cambiato i piani e Manhattan è stata rimpiazzata da Roma, esaltata dalla fotografia mai retorica di Fabrizio Lucci.

Intervista di Gloria Satta