Natalie Portman e Taika Waititi per Thor - Love And Thunder: «Un film che metterà in dubbio la vostra fede»

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Natalie Portman e Taika Waititi per Thor - Love And Thunder: « Un film che metterà in dubbio la vostra fede»
«Credo che sia un tipo di approccio davvero radicale, mettere in discussione le divinità in cui crediamo, soprattutto nel 2022. Credo che tutti continuino a porsi queste domande, e penso che sia un tema molto appropriato. Le persone hanno perso molti cari, e è stato un periodo molto buio per gli esseri umani». Racconta così Taika Waititi (Thor: Ragnarok, Jojo Rabbit) , regista di Thor: Love and Thunder, in sala dal 6 luglio.  
Il film Marvel Studios segue il Dio del Tuono (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca di se stesso. Ma i suoi sforzi sono interrotti da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l'estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all'aiuto di Re Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell'ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Potente Thor. Insieme intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta del Macellatore di Dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.
Oltre la video intervista con Natalie Portman e Tessa Thompson, abbiamo approfondito gli sviluppi dei due Thor con Taika Waititi:

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Parlando di realtà parallele e alternative, il Multiverso ora è un dato di fatto nell’MCU. Come interagisce questa nuova realtà con Thor: Love and Thunder? 
Non volevo avere a che fare con il multiverso perché lo hanno trattato molto bene in Spiderman - No Way Home, e anche Spider-Man Into the Spiderverse e Doctor Strange nel Multiverso della follia,  e penso che tutti siano andati così bene che sento che non aveva senso per me provare a farlo nuovamente. Non abbiamo bisogno di altri film sul multiverso. Mi piace che esista comunque, perché ci sono così tante cose folli da affrontare, ma avevamo già due versioni di Thor qui, introdurre anche il multiverso sarebbe stato caotico. 


Il film è pervaso dal mito degli anni ’80, in particolare per quanto riguarda la musica
Sì, assolutamente. Penso che anche se si guarda ai gruppi di allora, le grandi rock band come i Guns and Roses, il rock da stadio, che riempivano gli stadi per i loro concerti, non ci sono più veri rocker come una volta. Quei grandi gruppi non esistono più. Non ci sono più nuove band che vanno a vedere negli stadi. Mi è sembrato appropriato scegliere le rock band degli anni ’80. Thor ha l'aria di un rocker invecchiato. Sembra un vecchio rockettaro. Ho pensato che l'estetica della musica degli anni '80 si prestasse benissimo a Thor, perché Thor, anche quando si pensa ai fumetti, sembra provenire da quell’epoca.


In Italia abbiamo i Maneskin adesso, che hanno riportato il rock negli stadi
Li conosco! Non so se lo sapete ma il team di make-up e hairstyling di Chris Hemsworth proviene da Roma, e loro ne parlano sempre dei Maneskin.


Quanto è stato importante invece affrontare il tema della malattia, attraverso il personaggio di Jane, in maniera così naturale e realistica?

È sempre importante, perché altrimenti sembra tutto molto elementare. L’idea di essere malati e di sapere che i tuoi giorni sono contati, è qualcosa che sarà sempre rilevante. Perché tutti stiamo morendo, tutti un giorno ce ne andremo, e tutti ci pensiamo. Tutti gli esseri umani pensano continuamente alla mortalità. Cosa succederà quando sarò morto? Quando morirò? Come morirò? Io non voglio morire. C'è qualcuno che ha la capacità di essere un dio, ma sa che quella cosa si sta avvicinando sempre di più. Mi è sembrato un elemento molto importante da inserire nella storia.
E questo rende il personaggio ancora più forte perché Thor è semplicemente perso, cosa farò della mia vita? Lei, invece, Jane, sa cosa farà con ciò che le resta della sua vita. E credo che sia la grande fonte di ispirazione per Thor nel film.
(Servizio a cura di Eva Carducci)

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