«Mio padre, Pablo Escobar»: il figlio del re dei narcos al Brancaccio e il suo messaggio antidroga

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Arriva per la prima volta in Italia la conferenza spettacolo di Sebastián Marroquín, nato Juan Pablo Escobar, figlio del narcotrafficante colombiano più conosciuto della storia. Dopo il successo dei libri sulla vita del padre, tradotti in tutto il mondo, il primogenito di Escobar sale sul palco del Teatro Brancaccio il 21 settembre con uno spettacolo per raccontare la sua versione dei fatti – anche in risposta alla versione dei media - addentrandosi negli aspetti più intimi di quel padre “scomodo”. L’infanzia, un padre affettuoso, amorevole e molto presente. Ricordi che a poco a poco svaniscono, per lasciare il passo al personaggio che tutti conosciamo, un narcotrafficante senza scrupoli, violento e capace di commettere crimini efferati.

Un racconto accompagnato da immagini che scorrono sullo schermo, mentre la voce di Sebastián Marroquín si rivolge al pubblico, soprattutto alle nuove generazioni: «In nessun modo ho voluto fare un discorso di difesa, né tantomeno pretendo che vengano meno le colpe o le responsabilità delle azioni di mio padre. Desidero solo esporre quanto accaduto, raccontare il leader, il mafioso, l’uomo di valori, il padre e il visionario. E la persona che ha messo in pericolo la sua famiglia e una nazione intera. Perché la storia non si ripeta».