Matera al centro di Hollywood con l’Audio-Visual Producers Summit

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Matera dal 7 al 10 luglio ospita la prima edizione dell’Audio-Visual Producers Summit. Già set di produzioni internazionali come Wonder Woman e il prossimo capitolo della saga cinematografica di 007 (No Time to Die) la città, dichiarata Patrimonio dell’Unesco, si fa teatro d'incontro fra produttori nazionali e internazionali dell’industria dell'audiovisivo.

La prima edizione di questo evento è organizzata dalla Lucana Film Commission (LF) per l’associazione produttori audiovisivi (APA) con il coinvolgimento della Producers Guild of America (PGA). Il focus dei panel è sui trend post-pandemia e il futuro delle co-produzioni internazionali, nell’ambito dell’inclusione e della green task. L'emozione di tornare agli eventi internazionali in presenza (sotto il rigido controllo dei protocolli Anti-Covid) si percepisce tra i partecipanti. Ad aprire le danze l’incontro dedicato al Forum del cinema lucano, con la partecipazione del Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, del Direttore della Direzione Cinema e Audiovisivo del MiC Nicola Borrelli e del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi Chiara Sbarigia, Presidente dell’Istituto Luce-Cinecittà. Per Chiara Sbarigia: «Dobbiamo focalizzarci sulla formazione professionale, e sulla possibilità di sviluppare una formazione integrata con i territori. Questo è l’obiettivo fondamentale che dobbiamo raggiungere. Cinecittà deve essere un punto di irradiazione sui territori dell’intero paese. Occorre potenziare gli strumenti tecnologici attraverso la formazione professionale, senza dimenticare i mestieri tradizionali e le grandi maestranze del cinema italiano».

Lato internazionale la prima ospite degli incontri è stata Sandra Stern, Presidente della Lionsgate Television Group, società di produzione statunitense con un occhi sul futuro e sulla collaborazione internazionale, che ha annunciato anche il prossimo progetto per Apple TV: «L’obiettivo è essere produttivi e cambiare il mercato, magari anche sgomitando. Bisogna forzare il mercato al cambiamento. Il nostro prossimo lancio sarà Acapulco, una serie che abbiamo realizzato per Apple TV adattando in serie il film “Come diventare un latin lover”. Il nostro intento è localizzare le produzioni per i mercati locali, in diversi luoghi del mondo. Italiani, se avete una proposta fatevi avanti, vi daremo ascolto». Per Camila Jimenez, Co-Founder and CEO The Immigrant, società di produzione statunitense, le cooperazioni internazionali sono il futuro dell'intrattenimento. Ne è esempio Gomorra: « Se non fosse stata acquisita anche negli Stati Uniti forse la serie di Gomorra non avrebbe raggiunto il successo internazionale che ha invece riscosso. Prima era un azzardo, non si pensava in questi termini. Può una serie in napoletano essere trasmessa anche negli Stati Uniti? Una sfida che è stata vinta, perché gli ascolti hanno dismostrato che è questa la strada da seguire». Sul palco anche Andrea Scrosati, COO Fremantle, che ha riflettuto sul futuro della serialità televisiva in ambito internazionale: «Difficile fare previsioni da qui a dieci anni, ma non ci sarà un crollo della domanda dall’estero, per questo dobbiamo pensare all’offerta da proporre. Se dovessi semplificare direi che oggi ci sono due opzioni per il mercato. O hai una grande idea, o trovi un partneariato con una società di distribuzione». (Servizio a cura di Eva Carducci)