Masterchef al via, Cannavacciuolo "Zeus" tra cucina e Maradona

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di Ilaria Ravarino

Possente e autorevole, lo chef campano Antonino Cannavacciuolo è lo “Zeus” della cucina di Masterchef Italia, il talent culinario di Sky (prodotto da Endemol Shine Italy) in onda da domani con la sua decima edizione, ogni giovedì alle 21.15 su Sky Uno. Accanto ai colleghi Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli, Cannavacciuolo aprirà le porte dell’Olimpo agli aspiranti chef in cerca di successo (21 quelli ammessi alle finali) e a caccia del montepremi, 100.000 euro in gettoni d’oro e un libro di ricette personale.

Ha detto che per lei Masterchef è un allenamento. In che senso?

Mi ispira. È capitato che qualche concorrente mi sorprendesse con un abbinamento o un piatto.

Per esempio?

Il caviale di limone. L’ho scoperto in studio e l’ho portato nella mia cucina. Ci sto facendo degli abbinamenti con la pasta, mi regala l’acidità che prima cercavo con una grattata di limone.

A proposito di cucine: i suoi ristoranti sono aperti?

Domenica ho aperto due locali e ieri altri due. Io voglio aprire. Se mi richiudono ancora, lascio la luce accesa, metto una persona al lavoro in ogni reparto e vengo a mangiare io. Non ce la faccio più.

Si lamenta anche lei?

Che dovrei fare? Avevo una struttura che pompava, adesso non è che sono felice. Fortunatamente tre anni fa ho intuito che Amazon sarebbe cresciuto e ci ho puntato. Ho fatto un investimento grosso, oggi sul mio shop faccio numeri importanti. Ma non è che ho scavato ed è uscito il fiore.

Ma con tutta la tv che fa quando ci sta, in cucina?

I programmi me li faccio in un mese: lunedì e martedì sono i giorni di chiusura a Villa Crespi (il suo ristorante stellato, ndr), mercoledì, giovedì e venerdì registro il programma. Alle cinque finisco e alle sei sono in cucina. Non mi pesa. C’è chi va in palestra, io sto al ristorante.

Non è che poi fa la fine di Cracco, che scompare perché ha fatto troppa tv?

Carlo ha fatto solo una pausa. Prima o poi torna anche lui.

Si guadagna molto di più facendo tv?

Veramente io la tv la faccio per creare business intorno alle mie attività. Non le potrei fare a quei livelli, altrimenti. Gli sponsor e la tv mi permettono di creare l’ambiente lavorativo giusto per le 200 persone che lavorano con me.

Che dice agli altri ristoratori, quelli più piccoli?

Che li capisco. Tutti hanno ragione, ma se adesso ci lanciamo in attacchi violenti facciamo solo danni. A bocce ferme capiremo. Se sono stati i tagli alla sanità a creare questo casino, ci incazzeremo e sciopereremo. Se lo facciamo adesso non ci ascoltano nemmeno.

La primola è il fiore della ripartenza. Quale piatto per la ripartenza?

Lo spaghetto al pomodoro col basilico. Un piatto simbolo che unisce il mondo.

Cannavacciuolo nella sua cucina: cosa vede?

Vedo il giallo, il rosso, il colore dorato dell’olio. Il limone e il pomodoro. La mia vita e i miei ingredienti.

Cosa rimane oggi del ragazzo che sgusciava 800 uova al giorno?

La voglia di imparare e crescere. La curiosità di scoprire e assaggiare.

A Sanremo ci tornerebbe?

Andai nel 2016, mia mamma era una fan. Fu emozionante, ma con la cucina non c’entra nulla. Oggi ci penserei due volte prima di farlo. È fuori tema.

Maradona si fermò tre giorni a Villa Crespi: come fu?

Mi sorprese. Credevo fosse uno sulle sue, invece si faceva cantare le canzoni, palleggiava in sala. Aveva il fuso, andava a dormire alle sei del mattino e scendeva alle sei di sera. Parlavamo fino al mattino. In quei giorni non ho chiuso occhio. Mi ha fatto sognare.

Oggi che gli direbbe?

Di stare attento. E di guardarsi intorno.