Lodovica Comello: «Ecco Extravergine, il coraggio di ridere con il sesso in tv»

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Il sesso. In tv. Raccontato in commedia, e dal punto di vista di una donna. Da oggi alle 21.15 su FoxLife e Fox, la serie in dieci episodi Extravergine ha il sapore di un miracolo. Non in senso letterale, visto il laicissimo tema: le avventure erotiche di una ragazza vergine che accidentalmente diventa, dopo uno scambio di persona a una festa, un'influencer del sesso. Di miracoloso la serie (visionaria, sgangherata, molto pop: non per tutti) ha il coraggio con cui affronta l'erotismo femminile senza pudori, e con una grande voglia di alleggerire uno dei più grandi tabù dell'etere (generalista). Alla regia Roberta Torre, mentre nella parte della extravergine del titolo, la timida Dafne, c'è Lodovica Comello, 29 anni, tornata alla serialità tv con cui esordì, nel 2012, con la disneyana Violetta.

Esistono ancora ragazze come Dafne?
«In effetti, no. Le vergini trentenni oggi sono una specie protetta. Dafne è una creatura mitologica, un po' Alice nel paese delle meraviglie e un po' Bridget Jones, con cui condivide l'aura di sfortuna che la segue ovunque. Per il resto è una trentenne milanese come tante, con un lavoro supersocial a contatto con la gente e un segreto inconfessabile: è vergine».

Ma essere vergini a trent'anni è un handicap?
«Viene considerato come una macchia sull'immagine, moderna e vincente, che la società contemporanea richiede soprattutto alle donne. Siamo bombardati da un certo tipo di standard sessualizzato femminile cui sentiamo di doverci tutte adeguare. Dafne invece è una donna vintage, sembra uscita da un'altra epoca».

Dafne sperimenta il sesso. Imbarazzi sul set?
«Quando ho letto la scena in cui Dafne deve sperimentare l'autoerotismo, davanti a una distesa di vibratori e sex toys, mi sono spaventata. Ero angosciata all'idea di simulare una cosa del genere, di far finta di provare piacere davanti a tutti. Poi però sul set la scena è stata girata in chiave comica, leggera e sdrammatizzante. Alla fine è stato divertente».

Non si è mai pentita, insomma.
«Assolutamente no. La mia unica preoccupazione, a parte la scena dei vibratori, è stata quella di non urtare la sensibilità di chi oggi è davvero vergine a trent'anni».

Essere diretta da una donna ha fatto la differenza?
«La differenza l'ha fatta essere diretta da Roberta Torre. Lei ha dato alla serie un tono folle, onirico, quasi da cartone animato. E questa scelta rende Extravergine ancora più potente, capace di toccare in modo ironico argomenti che ancora imbarazzano moltissimo le persone».

La comedy al femminile, del resto, è di moda: ha stravinto agli Emmy.
«All'estero le commedie delle donne vanno fortissimo. In Italia però siamo ancora molto indietro».

Continuerà a recitare?
«È stato un ritorno piacevole sul set, mi sembra di avere appena scaldato i motori. Sarei pronta a fare altro. Ma per il momento non ho progetti in questo campo».

Condurrà per il quarto anno Italia's Got Talent. Novità?
«La giuria si è in parte rinnovata. Abbiamo un nuovo acquisto, Joe Bastianich, che se la cava benissimo anche con talenti non gastronomici. Sono affezionata a questo programma, per me è l'unico vero talent che funziona davvero in Italia. E poi sarò per il secondo anno alla conduzione dello show sulla moda di Sky Uno, Mix and Match, che parte a novembre».

Anche quest'anno, insomma, Sanremo si fa il prossimo anno.
«Per Sanremo direi che adesso non ho tempo, ma mai dire mai. Non ho ancora deciso cosa fare da grande e non mollo l'altra mia grande passione, che è la musica. Seguirò il Sanremo di Amadeus, un grande professionista, sono sicura che non mi deluderà».

Alice Montanari