Giovanni Santese, "Questo Amore" in uscita l'11 novembre: «Cancella secoli di poesia alle storie d’amore ma ricambia con attimi di verità»

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Dall'11 novembre 2022 sarà disponibile in digitale e in rotazione radiofonica “Questo amore”, il nuovo singolo di Giovanni Santese che anticipa il nuovo album. Un brano che riporta l’amore ad una dimensione umana, celebra l’incontro e lo scontro, il consueto e lo straordinario, è un canto che toglie, ma che togliendo aggiunge, un qualche cosa di più. Gli attimi che non abbiamo per dirci quanto ci amiamo, gli attimi sprecati nelle noie quotidiane, il tempo dedicato a desiderare sempre qualcosa di più. Commenta l'artista a proposito del brano: “Questo amore cancella secoli di poesia alle storie d’amore ma ricambia con attimi di verità.”

- Chi è Giovanni Santese rispetto a non giovanni?

Esattamente la stessa persona, ma senza nessun filtro tra l’arte e la vita. Nessun nome che negando affermi, un paradosso che era diventato insostenibile a lungo andare. Sentivo il bisogno di stare più leggero, di svegliarmi la mattina con lo stesso nome con cui andavo a letto. Ho preso questa decisione prima ancora di averne davvero bisogno, prima di stancarmi definitivamente. In fondo voglio un gran bene al concetto di non giovanni, e mi mancherà l’inventarmi una spiegazione diversa ad ogni intervista, perché di sfumature quel nome ne aveva mille. Ma è sempre meglio interrompere un flusso prima che venga a noia, come un ritornello che cambia proprio quando ne vorresti ancora. Preferisco ricordare con amore e rimpianto un qualcosa, piuttosto che arrivare a non poterne più. Il cambio di nome tra l’altro assumerà ancora più senso in accordo col concept del disco che uscirà tra pochissimo, diciamo che è un gesto di maturità, ma altro non voglio dire perché altrimenti poi verrebbe a noia anche questa faccenda qui.

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- Questo amore, il singolo in uscita venerdì 11 novembre, è un brano autobiografico?

Si certo, come la maggior parte delle cose che scrivo. È una canzone molto semplice, possiamo definirla tranquillamente una canzone d’amore. È il racconto della mia storia d’amore, che nella sua normalità assume caratteri d’eccezionalità. La canzone prende in rassegna momenti salienti della letteratura e della narrazione poetica della cultura popolare, riconoscendo come spesso sia impossibile raggiugere certe alture, nello scontro con la vita quotidiana. Ma allo stesso tempo esalta la lotta, la forza di farcela nelle avversità di ogni tipo, per riconoscere che anche nella mia storia d’amore, c’è un qualche cosa di più.

- Come nasce la collaborazione con Lorenzo Kruger per la regia del tuo nuovo videoclip?

Lorenzo aveva realizzato dei videoclip meravigliosi per le sue stesse canzoni e da quando mi è capitato di vederli ho subito messo nella lista dei desideri un videoclip diretto da lui. Grazie a Taketo Gohara, il nostro produttore in comune, ho recuperato il contatto, è il gioco è stato semplicissimo. Io di solito ho sempre un’idea di partenza per i miei videoclip, ma questa volta non riuscivo a trovare ispirazione, e allora mi sono affidato completamente all’inventiva di Lorenzo. L’idea del video è tutta sua, lanciata in meno di due giorni tra un suo concerto e l’altro. Poi una giornata di riprese a Cesena, ed è venuto fuori uno dei videoclip più belli che io abbia mai pubblicato. Grazie Kruger!

- Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo nuovo album?

Come ho anticipato nella risposta precedente l’album è prodotto da Taketo Gohara ed è frutto di due anni di lavoro con lui. Ho scritto almeno una trentina di canzoni prima di arrivare a una selezione di dieci che potesse soddisfarci. Grazie a lui, sono venute fuori le cose che stavo cercando, una cifra stilistica più intensa e una qualità del suono che abbraccia totalmente le cose che scrivo. Una delle cose che mi rende felice è che gli arrangiamenti sono sostanzialmente rimasti quelli che abbiamo realizzato io e Mirko Maria Matera, artista con cui collaboro da anni e con cui ho una sinergia pazzesca, poi Taketo ha fatto il suo splendido lavoro, tra scelte di canzoni, tagli netti di strofe e il dono dell’impianto generale di sound e atmosfera. Sembrano passati secoli dai tempi della lavorazione, perché nel frattempo c’è stato lo stop dovuto alla pandemia, ma questo mi ha dato più tempo per scrivere e aggiungere nuove canzoni. Quando ho iniziato a ragionare su un nuovo disco anni fa, ero sicuro che avrei fatto i conti con la maturità, ma considerato il tempo che c’è voluto a scriverlo, credo di essere cresciuto ancora di più nel mentre. Ed ora che non potrà mai essere diverso da com’è, sono contento delle battute d’arresto, dei ripensamenti, dei rimandi forzosi e delle mie incertezze, perché non c’è un solo pezzo che io non abbia una gran voglia di suonare e farvi ascoltare.