Ryan Reynolds: «Dare la voce a Pikachu è stato come fare Deadpool, solo che non dico parolacce»

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Ryan Reynolds ha momentaneamente appeso al chiodo la tutina del supereroe più scorretto di sempre, quella di Deadpool, ma non ha abbandonato il suo sarcasmo (noto anche sui social) che riversa tutto nel Pokémon più amato di sempre, a cui presta la voce in “Pokémon: Detective Pikachu”, il film in uscita il 9 maggio distribuito dalla Warner Bros. 

Abbiamo incontrato l’attore a Tokyo, in occasione dell’anteprima mondiale del film, insieme al resto del cast (Justice Smith e Kathryn Newton). Il fenomeno globale dei Pokémon viene consacrato a ventidue anni dalla nascita, con il primo live action dedicato ai Pocket Monster che in due decadi si sono evoluti: dagli anime (serie tv), ai videogame passando dai film ai giochi e card game.

Un’insolita chiave di lettura quella scelta dal regista Rob Letterman, un crimine da risolvere e un mistero da svelare, motivi per cui Ryan Reynolds ha accettato il ruolo, oltre a sperare che la figlia più grande (di quattro anni) decida finalmente di smettere di vedere “Frozen” per guardare il papà in azione. 

(Servizio a cura di Eva Carducci)