Michela Andreozzi: "Brave ragazze, una commedia sulla sorellanza"

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Michela Andreozzi presenta le sue "Brave Ragazze" nell'Interrogazione al Messaggero: ha scritto, diretto e interpretato la sua opera seconda come un coro di prime donne chiamate ad essere squadra per una vicenda che parla di sorellanza. "Una storia vera, accaduta in Francia, vicino Avignone, in un paesino che potrebbe essere la Gaeta scelta da noi per le riprese. Sono gli anni Ottanta e qualche personaggio, come quello di Ilenia Pastorelli, alla ricerca della sua scelta sessuale oggi sarebbe meno in imbarazzo. Sono caratteri di donne nelle quali possiamo scoprire persone a noi vicine. C'è Serena Rossi, moglie picchiata da un marito violento a perenne rischio di femminicidio. E Ambra, madre lasciata sola a gestire due figli con una mamma come la splendida Stefania Sandrelli a sostenerla. E' una commedia e si ride molto, vedendo queste donne improvvisarsi rapinatrice di banche in versione maschile". Anche un giallo con i personaggi maschili a fare da contraltare: "Luca Argentero, il commissario Gianni Morandi, e Max Tortora, il prate Don Backy... Eppoi ci sarebbe il terribile marito di Serena Rossi..." Ovvero Max Vado, che entra in scena anche nell'Interrogazione al Messaggero... Un uomo violento ("un cattivo vero") quello interpretato dal compagno nella vita di Michela. La Andreozzi, dopo Nove Lune e Mezza e il libro Non chiedetemelo più, continua la sua esplorazione del mondo delle  donne. "C'è un nuovo femminismo, ma io mi concentro sul femminile". Una carriera cominciata lavorando dietro le quinte "e doppiando alcune delle ragazze di Non è la Rai nelle canzoni", che è un crescendo raccontato al Messaggero. I punti di riferimento? "Ettore Scola e Boncompagni". E dopo il lungo viaggio social in camper con Max e il cane Renato, il luogo rifugio. "La Florida: quando devo ricaricarmi, devo andare lì nel più grande lunapark per adulti che esista".