"Bentornato Presidente": Claudio Bisio diventa premier per salvare l'Italia Video

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"Bentornato Presidente": Claudio Bisio diventa premier per salvare l'Italia. Claudio Bisio diventa Presidente del Consiglio. Dopo aver vestito il ruolo di Presidente della Repubblica in Benvenuto Presidente, Bisio torna nei panni di Giuseppe Garibaldi, nel sequel Bentornato Presidente (al cinema dal 28 marzo), stavolta come premier, in un governo formato da due forze politiche che assomigliano molto alla realtà italiana.

di Paolo Travisi
Un po’ instant movie, e molto satira, la commedia diretta dalla coppia di registi Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, è una fotografia tutta da ridere, ma con qualche amarezza, dell’attuale situazione politico-sociale del nostro paese. Accanto a Bisio, l’ex-moglie, Janis, interpretata da Sarah Ferbelbaum, che stanca della tranquilla vita di montagna, viene richiamata in Quirinale, nello staff operativo del Capo dello Stato.

I due politici, entrambi vicepremier, tra iper-utilizzo da social e frasi che strappano like e condivisioni, sono chiaramente ispirati - come vuole la satira - alle figure di Salvini e Di Maio, interpretati rispettivamente da Paolo Calabresi e Guglielmo Poggi. “Per noi era un modo per sdrammatizzare l’attuale situazione politica, facendo un selfie del momento italiano. Quando abbiamo letto il soggetto, stavamo facendo Un, due tre stella, un programma satirico con Guzzanti, simile a quelli che guardavamo da ragazzini, quando la satira non faceva arrabbiare nessuno” raccontano i due registi alla conferenza stampa di presentazione.
 
 


Per Bisio, torna la stessa filosofia del personaggio che “nel primo film non era un amante della politica, era un naif, appassionato di pesca ed in quel momento era un pesce fuori dal contesto, faceva ridere perché non conosceva il protocollo del Quirinale. Anche qui è uno lontanissimo dalla politica, si dimentica persino di votare”. Il protagonista di Bentornato Presidente ha una sua idea sulla situazione sociale, spesso esasperata dai toni di odio veicolati attraverso i social. “E’ un film per quelli che si sono stancati dell’odio generalizzato, non è un buonista, io lo definirei anti-cattivista”. E sulla reazione del mondo politico al film, Bisio aggiunge “non m’interessa molto, mi sconcerta molto di più quell’ampia percentuale di elettori che non vanno a votare, però m’interessa molto la reazione della gente comune. Anche il primo film prendeva in giro la casta, ma è stato comunque apprezzato. C’era gente del Pd che aveva il discorso di Peppino sullo smartphone. E’ un film contro l’odio, io mi sono stufato di questo, e spero che la gente sia con noi”.

Aggiunge Paolo Calabresi, il cui personaggio s’infiamma solo in presenza di una telecamera o telefonino. “Non si arrabbieranno sicuramente, anzi, abbiamo cercato di dar loro un’umanità. Il mio politico è un uomo molto pacato, dal gran cuore, che davanti alla telecamera diventa un altro. Ma è pur vero che quando c’è la presenza di un filtro, come i social, cambiamo un po’ tutti. Sono dei personaggi che fanno tenerezza, ma noi nel film, mazzoliamo un po’ tutti, destra, sinistra, vecchia politica, anche il Presidente della Repubblica per certi versi.

Per Guglielmo Poggi, anche lui vicepremier nel film: “Ci siamo ispirati all’umanità, io racconto una generazione, persone che non sanno niente, che hanno il sorriso in faccia, ma non è un politico in particolare il mio riferimento, ma più che altro una figura generalizzata”.

Sarah Felberbaum, con poca voce in conferenza a causa di un'influenza, “sottolinea che il suo “personaggio è un bell'esempio di donna forte. Una donna che può avere una famiglia, una figlia e gestire un lavoro importante che le porta via molto tempo”. A Pietro Sermonti è toccato il ruolo dell'eminenza grigia. Colui che manovra i fili della politica senza mai apparire in pubblico.