Museo Etrusco, piano anti-sismico per salvare il Sarcofago degli Sposi

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Il Sarcofago degli Sposi, capolavoro di 2500 anni fa, custodito da 150 anni nel Museo Etrusco di Villa Giulia dalla sua scoperta nell'Ottocento nella necropoli della Banditaccia di Cerveteri, e' tanto importante quanto fragile, tanto sublime quanto delicato e sofferente. Lo racconta il direttore del museo Valentino Nizzo che ha messo in campo una equipe tecnica che lega strategicamente più enti per realizzare un progetto di salvaguardia altamente tecnologico: un supporto antisismico speciale, al centro di una sperimentazione con l'Università della Sapienza, l'Enea e i fondi del bando della Regione Lazio (Lazio innova). Perché soffrono gli amanti di Cerveteri? "L'opera è sottoposta continuamente a vibrazioni dal passaggio di tram lungo via delle Belle Arti e dalla ferrovia di Roma Viterbo, una concatenazione di fattori che ci fa molto preoccupare,  e che oggi troverà soluzione grazie al progetto dal nome evocativo di Monnalisa che richiama lo splendido sorriso arcaico degli sposi - racconta Valentino Nizzo -  L'operazione consentirà con l'ausilio di nuove e avanzate tecnologie di avere una pedana completamente antisismica che isola il corpo in terracotta fragile del sarcofago dal terreno circostante in modo che non subisca più lo scorrere del tempo nella forma delle vibrazioni prodotte dalla strada. Tutto questo va di pari passo con la fioritura di un importante progetto di restauro e studio che realizzeremo con l'Istituto centrale per il restauro per acquisire nuove cognizioni e dati sull'importanza artigianale e artistica dell'Opera".

(Servizio di Laura Larcan - Video di Francesco Toiati)