Cambiano i corsi, i docenti, gli orari delle lezioni, ma La Sapienza sembra non avere intenzione di modificare la sua offerta extracurriculare di rave notturni abusivi: stessi organizzatori, stessi incassi in nero, stessa dose di illegalità, tra le mura del più grande ateneo d'Europa. E' una delle discoteche più ambite dei seguaci dello sballo notturno: alcol low cost, nessuna regola sugli orari, droghe un po' ovunque, controlli zero, piano per la sicurezza totalmente assente. E, soprattutto, ingresso gratuito: una caratteristiche che è stata introdotta solo nell'ultimo rave, andato in scena l'altro ieri notte. Perché fino allo scorso anno accademico, per partecipare ad uno dei party illegali dentro l'università da marzo ad aprile ne sono andati in scena due, uno addirittura per i corridoi della Facoltà di Lettere -, ignorando i regolamenti in materia varati dal Senato Accademico (d'intesa con le rappresentanze degli studenti) bisognava versare un obolo di almeno tre euro. Ovviamente esentasse.
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