Roma, manager del car-sharing muore travolto da una moto dopo 3 mesi di agonia

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Credeva fortemente in un nuovo concetto di mobilità per Roma, a basso impatto ambientale, con meno auto e motori inquinanti in strada, meglio se condivisi proprio per snellire il traffico e la sosta selvaggia che imbriglia la capitale e i suoi cittadini. Per questo Enrico Giovanni Tagliaferri, «Chicco» per chi lo conosceva, classe 1955, originario del Nord ma da venticinque anni residente nella Città eterna, aveva trascorso gli ultimi anni come responsabile dell'area romana della Share'ngo, l'impresa di car sharing che impiega una flotta di minicar completamente elettriche, contribuendo alla sua fondazione. Ma per un terribile scherzo del destino proprio le strade di Roma lo hanno ucciso. Il manager la sera del 13 marzo, infatti, era stato travolto da una moto Suzuki mentre attraversava piazza Acilia, nel quartiere Trieste-Salario, dove abitava con la moglie e le tre figlie. Le sue condizioni erano apparse subito disperate ed era stato portato in ambulanza all'Umberto I, dove ha trascorso più di due mesi, anche in rianimazione. All'inizio di giugno un repentino peggioramento, fino alla morte. «Finalmente lo avevamo portato alla clinica Santa Lucia per la riabilitazione - spiega la moglie, Paola Sinibaldi -. Pensavamo di essere fuori dall'incubo, ma dopo soli 5 giorni c'è stato un aggravamento dovuto a una sepsi, un'infezione data dai batteri, molto frequente, ho scoperto ora, negli ambienti ospedalieri. Il 7 giugno è stato trasferito al sant'Eugenio dove il giorno successivo è deceduto».