Roma-Lido, in viaggio con i pendolari della tratta-inferno

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di Mario Ajello

Domani è il D-day del caos sulla Roma-Lido, la linea - inferno, la tratta più invivibile e disastrata che ci sia, con soli 3 treni per 55mila pendolari. Hanno già chiuso tre stazioni, soppresso tante corse e domani la storica stazione di Piramide - Porta San Paolo, un gioiello dell'architettura costruito dall'architetto Piacentini negli anni 20 viene a sua volta abolita per alleggerire il traffico dei passeggeri e allo scopo di velocizzare il tragitto per Ostia. Ma il risultato in questa gran confusione, sarà ancora caos, come raccontano tutti i pendolari con cui abbiamo parlato in queste ore andando su e giù a bordo dei convogli-carnai. Tante testimonianze al Messaggero di giovani, anziani pendolari già stremati dal disservizio di questi anni e soprattutto di questi ultimi mesi illustrano l'inferno che li attende e aspetta molti cittadini di Roma e di tutto il versante che porta fino a Ostia a causa del fatto che da domani la stazione di partenza e di arrivo sarà quella di Eur-Magliana e non più di Piramide. Ci hanno raccontato che questo significa difficoltà in più per raggiungere Roma, bisognerà scendere a Eur-Magliana e poi arrangiarsi con la metro già di per sé intasata e che sarà sempre più sovraccarica. Oppure affidarsi a navette o arrangiarsi coi taxi o con altri mezzi. Insomma, Ostia si allontana. E nelle parole di tutti c'è la disperazione per questa situazione che descrivono non degna di una grande metropoli. C'è anche l'allarme lavoro in questa storia: molti temono che a causa dei ritardi con cui arriveranno a Roma, visto che i treni sono pochi e le attese sono superiori alla mezz'ora, faranno tardi al lavoro. C'è chi dice: "Temo che mi licenzieranno". Il disservizio su questa tratta, ormai proverbiale, da domani  assumerà sempre più le sembianze di uno scandalo. Ma la speranza di qualcuno, di quelli che hanno parlato con Il Messaggero è che da fine gennaio, quando sarà la Cotral a gestire questa linea, la situazione possa migliorare. Ma molti altri non hanno neppure questa speranza.

 

(video Agenzia Toiati)