Roma, la strana stretta sul decoro: i vigili vanno al bar e riprende il bivacco

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Vigili in tenuta anti-siesta a Trinità dei Monti, col fischietto d'ordinanza pronto a trillare contro chi s'azzarda a oziare sulla scalinata, e pediluvi generosamente concessi all'Altare della Patria, mentre gli agenti della Municipale stanno al bar. È il rigore on and off della Capitale, la stretta sul decoro a intermittenza, che svanisce il tempo di un'acqua tonica o di un caffè al bancone. Disciplina svizzera, almeno da qualche giorno, con chi prova ad accomodarsi sulla scalinata di piazza di Spagna (ma solo fino alle 23, poi la pattuglia stacca), lasca con chi va a passeggio in altre zone del centro, tutte, in teoria, ugualmente protette dai divieti appena sfornati dalla giunta di Virginia Raggi. Basterebbe un numero per raccontare lo scarto ineluttabile tra la teoria e la pratica, tra l'intransigenza promessa nei codici del Comune e il lassismo dei controlli, quando cioè le regole tocca metterle in pratica: solo nel cuore della città sarebbe proibito bivaccare, sedersi e naturalmente tuffarsi in 135 fontane.