Piero Angela e la Domus segreta dell'Aventino: «C'è bisogno di traduttori dell'arte»

EMBED

L'Aventino svela un nuovo capitolo della sua storia. Durante i lavori per il complesso residenziale di piazza Albania 37 è riemerso un vasto complesso archeologico databile dall'VIII secolo a.C. al III secolo d.C. Una lunga storia stratificata raccontata attraverso strutture murarie, mosaici, epigrafi, reperti in ceramica. Sono state identificate le fondazioni di una torre difensiva di età repubblicana, e un muraglione che conteneva gli ambienti di una splendida domus aristocratica caratterizzata da straordinari pavimenti a mosaico. La particolarità è che sotto il primo mosaico intercettato, gli archeologi ne hanno identificati altri per complessivi sei livelli. Come se i proprietari della domus, nel tempo, avessero cambiato i mosaici in base a gusti e mode, "come fossero tappeti", racconta Piero Angela che con Paco Lanciano ha firmato il progetto di installazioni multimediali che rendono ancora più spettacolare l'allestimento. La cosiddetta "Domus Aventino", infatti, aprirà al pubblico da novembre (ogni primo e terzo venerdì del mese) grazie alla sinergia tra la proprietà del complesso residenziale, la BnP Baripas Re. che ha finanziato tutta la valorizzazione e musealizzazione del sito, e la Soprintendenza di Roma guidata da Daniela Porro.

Laura Larcan