Dall'Ara Pacis alla Galleria Borghese, i musei riaprono: zero file ma tanti giovani

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di Laura Larcan. Video Gabrielli, Pirrocco, Toiati/Ag.Toiati

Un giorno al Museo. Dopo 88 giorni di quarantena i luoghi della cultura hanno finalmente riaperto portoni e cancelli al pubblico. Stamattina i primi a riaprire alle ore 8,30 sono stati i Musei Vaticani accolti dalla stessa direttrice Barbara Jatta. Alle 9, poi, è entrato il primo visitatore della Galleria nazionale d'Arte moderna e contemporanea, uno studente di 19 anni festeggiato dallo staff del museo con il dono di un catalogo. In una staffetta dell'arte hanno aperto i battenti la Galleria Borghese con la direttrice Francesca Cappelletti a regalare una visita guidata al quadro capolavoro di Guido Reni, "paesaggio campestre con danza", e  ancora il Colosseo con un concerto emozionante che ha visto sfilare sull'arena i cantanti allievi del Conservatorio di Santa Cecilia ad intonare il Brindisi della Traviata e la Vie en Rose.

Porte aperte anche ai musei civici, soprattutto all'Ara Pacis che ha inaugurato la mostra personale del grande fotografo Josef Koudelka dal titolo "Radici". Lo scenario non è certo quello dei flussi massicci di turisti. Non si sono registrate file o code per entrare. Pochi, ordinati e tranquilli, i visitatori hanno fatto registrare qualche numero per esempio al Pantheon (con ingresso gratuito) che si avvia verso i mille ingressi. In 205 sono entrati al Colosseo, mentre alla Galleria Borghese solo stamattina erano già in 65. ma il dato interessante registrato da quasi tutti i musei è il target di giovani. Numerosi gli studenti universitari e i ragazzi che hanno approfittato di questa prima giornata d'arte.