Fiumicino, un cigno nella darsena trasformata in discarica con rifiuti e carcasse di topi e pesci-siluro

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di Umberto Serenelli

La darsena di Fiumicino si è trasformata in una pattumiera. Oltre ai rifiuti galleggianti, sul ciglio della banchina che circonda l’approdo, anche una discarica con tanto di materasso. E nel degrado generale spunta un cigno che scivola fra l'immondizia maleodorante.

Cattivi odori provocati anche dalla carcasse di topi trascinati da enormi tronchi che si confondono con due grossi pesci siluro, trasportati dalle piene del Tevere all’interno della darsena in cui ormeggiate circa 200 barche a vela.

Particolarmente infuriati sono i proprietari delle banche a vela che abitualmente ormeggiano del porticciolo della cittadina marinara. «È impossibile trascorrere una notte in barca a causa degli odori nauseabondi provocati dai siluri in decomposizione di circa 2 metri – afferma Claudio Biagiolini, armatore del 13 metri a vela “Sun Odyssey” -. Costituiscono un problema, per uscire dal porto, i mega tronchi galleggianti che sono un pericolo per gli scafi in vetroresina e per le eliche. Sto valutando di abbandonare questo approdo per andare a ormeggiare nei porti di Santa Marinella o di Nettuno che non sono certo abbandonati come quello di Fiumicino».

È evidente il degrado in cui versa il porticciolo con erbacce e piante di fico all’interno della banchina. I seabin, cestini installati in acqua per raccogliere i rifiuti in sospensione, sono stati un fallimento perché i tronchi ostruiscono il foro principale. «I cattivi odori rendono impossibile passeggiare lungo la banchina della darsena – commenta il residente Augusto Tucciarone – come possiamo richiamare i turisti davanti all’incuria in cui versa è uno dei punti più gettonati della nostra città».


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