Roma, Bob Dylan artista al Maxxi: la sua America tra disegni, quadri e sculture

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Servizio Laura Larcan Video: Francesco Iovine/Ag. Toiati

Bob Dylan artista al Maxxi. Il leggendario musicista, cantautore, premio Nobel, dagli anni ‘60 porta avanti anche la sua passione per il disegno e l’arte, estro e talento che come una osmosi poetica si intrecciano con la scrittura musicale. Allora canzoni, chitarra, armonica e disegni. Ma anche quadri, “polittici”, sculture. Un altro modo per bussare alla porta del paradiso, verrebbe da dire. L’amore per le arti visive è il cuore della bella (sorprendente) mostra “Bob Dylan Retrospectrum”, organizzata dal Maxxi di Roma, visitabile dal 16 dicembre al 30 aprile, curata da Shai Baitel, che sceglie la Capitale come prima tappa europea. C’è tanta America nelle opere di Dylan, la “sua” America, visioni pittoriche di strade, paesaggi, cartelloni pubblicitari di motel e drive in, luci notturne e artificiali, scorci di città, persone. Uno sguardo sulla realtà, poetico ma anche molto cinematografico. l percorso, articolato in sette sezioni, restituisce al pubblico la multiforme genialità di Bob Dylan. Dai lavori iniziali, passando per il Mondo scritto, in cui sfilano alcuni dei testi più famosi trascritti personalmente da Dylan, come “Hurricane”, accompagnati da disegni a grafite. E ancora, gli “Ironi Works”, gli oggetti di ferro plasmati a richiamare un mondo nostalgico industriale, la sua New Orleans. Fino alle opere più recenti, nate negli anni del Covid: rappresentazioni visive di immagini di film. «Questa mostra vuole esplorare quei misteri della vita che continuano a lasciarci perplessi». Parola di Bob Dylan.