Donne contro Daesh, le testimonianze di due madri che hanno perso i figli in Siria

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«Insieme con l’Intergruppo parlamentare per le donne, i diritti e le pari opportunità abbiamo voluto organizzare l’iniziativa “Le donne contro Daesh. Il contrasto al radicalismo e al fondamentalismo” - ha affermato la Presidente della Camera Laura Boldrini in apertura del convegno - perché la lotta al terrorismo di matrice jihadista è uno dei temi che più ci preoccupa e va messo al centro dell’agenda politica. Abbiamo invitato donne che hanno perso i loro figli diventati combattenti per il Califfato e che adesso stanno portando avanti dei progetti in molti Paesi europei per recuperare i giovani radicalizzati e riportarli alla normalità.» All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, la belga Saliha Ben Ali (Save – Belgium) e la canadese Christianne Boudreau (Mothers for life), le madri di due giovani occidentali morti combattendo per Daesh. «Mi ha detto che andava a studiare in Egitto – ha detto la canadese Christianne Boudreau parlando di suo figlio Damian – poi dopo due anni i servizi segreti mi hanno dato la notizia: era morto in Siria». Entrambe oggi coordinano programmi di deradicalizzazione che vedono le madri dei combattenti impegnate in prima linea contro l’estremismo e il terrorismo.