Fridays for Future, da Roma a Milano ecco l'appello dei giovani: «I politici ci ascoltino»

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In oltre centomila hanno risposto all’appello globale sul clima e si sono riversati nelle piazze. Sono tornati, in oltre 40 città italiane, i ragazzi e le ragazze del movimento Fridays for Future: 10mila a Torino, 6mila a Roma. E poi Genova, Napoli, Milano, Udine, Trento ed Ancona. A due giorni dalle elezioni politiche, dalle strade il messaggio alla politica è chiaro: «Pretendete il nostro voto, ma ignorate la nostra voce», che chiede di dare priorità alla lotta contro i cambiamenti climatici. «Come rompere questo circolo vizioso di astensionismo alle urne e lotte inascoltate? - scrivono su Instagram i Fridays for Future Italia - Scendendo in piazza e pretendendo che la politica ammetta la sua inazione e ci ascolti: non ci basta votare, noi vogliamo poter partecipare attivamente!».

Le manifestazioni di oggi fanno parte del Climate Global Strike, lo Sciopero Globale per il Clima, che si rivolge ai politici e ai leader mondiali per chiedere ascolto e finanziamenti per le perdite e i danni subiti dalle comunità più colpite dagli effetti della crisi climatica. Tante le proposte del movimento: trasporti pubblici gratuiti, l’azzeramento delle bollette per i consumi di base delle famiglie, lavoro per tutti con un sistema di Job guarantee, la trasformazione di Cassa Depositi e Prestiti in una banca verde di Stato, il divieto di progetti legati alle fonti fossili e di voli privati, un taglio drastico alle spese militari e una Paperoniale sui grandi portafogli finanziari. «Ma oltre all’ascolto della politica noi chiediamo anche una maggiore partecipazione. Il tema è centrale e abbiamo bisogno di farci sentire», ha dichiarato Agnese Casadei, una delle portavoci nazionali.

I cortei di oggi sono stati dedicati a Giuliano De Seta, il ragazzo di 18 anni morto dopo essere stato travolto da una lastra di acciaio di due tonnellate mentre si trovava in fabbrica il quarto giorno di alternanza scuola-lavoro.

«Basta st(r)age» è stato lo slogan che ha unito le proteste. A fianco di studenti, lavoratori e cittadini del Fridays, sono scesi in piazza anche esponenti di Alleanza Verdi e Sinistra Italiana (a partire dai segretari Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli), Unione Popolare e Cgil (con il segretario Maurizio Landini ad aprire il corteo romano).


«I ragazzi di Fridays for Future che oggi hanno riempito le piazze italiane hanno costretto la politica a dare attenzione alle loro sollecitazioni sul tema dell’ambiente. Siccità, roghi, alluvioni, obbligano tutti i partiti a compiere delle scelte. Il Partito democratico questa scelta l’ha fatta. La conferma giunge dai nostri voti nel Parlamento europeo, dove abbiamo sempre votato a favore del taglio dei gas serra e del passaggio dalle auto con motore a scoppio a quelle elettriche». Così la capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani, intervistata da Radio Immagina. «È evidente invece che per la destra non è così. Loro non hanno compiuto la scelta di campo in favore della transizione ecologica, unico modo serio per affrontare i cambiamenti climatici. Ma questa scelta va fatta adesso», ha aggiunto