Sparatoria in Texas, Steve Kerr: «Stanco delle condoglianze. Ora basta, dobbiamo fare qualcosa»

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Steve Kerr, allenatore dei Golden State Warriors ed ex cestista, si è pronunciato sulla sparatoria in Texas che ha registrato 21 vittime rivolgendosi duramente contro i membri del Senato americano che non approvano provvedimenti più restrittivi sull'acquisto di armi. 

«Non parlerò di basket», ha detto Kerr in conferenza stampa poco prima della quarta partita della finale della Eastern Conference a Dallas. «Qualsiasi domanda sul basket non ha importanza».

«Quattordici bambini sono stati uccisi a 400 miglia da qui e un insegnante. Negli ultimi 10 giorni, abbiamo avuto anziani neri uccisi in un supermercato a Buffalo, abbiamo avuto fedeli asiatici uccisi nel sud della California, ora abbiamo bambini uccisi a scuola. Quando faremo qualcosa? Sono stanco. Sono così stanco di alzarmi da qui e fare le condoglianze alle famiglie devastate che sono là fuori. Ne ho abbastanza. Faremo la partita stasera. Ma voglio che ogni persona qui, ogni persona che mi ascolta, pensi a suo figlio o nipote, madre o padre, sorella, fratello: come ti sentiresti se ti succedesse questo oggi?" ha proseguito Kerr, il cui padre è stato ucciso da miliziani libanesi nel 1984. L'allenatore ha riservato le critiche più dure ai membri del Senato degli Stati Uniti che si sono rifiutati di votare su una legislazione che preveda controlli più severi dei precedenti penali per i possessori di armi "Cinquanta senatori a Washington ci terranno in ostaggio», ha detto Kerr.