Azovstal, feriti nell'ospedale dell'acciaieria. Il comandante ucraino: «Più di una catastrofe umanitaria»

EMBED

La situazione nell'acciaieria assediata di Azovstal a Mariupol è «più di una catastrofe umanitaria». Lo ha detto alla Cnn un comandante ucraino dall'interno della fabbrica. Il maggiore Serhiy Volyna, comandante della 36esima Brigata dei Marines ucraini, ha spiegato che nella fabbrica ci sono ancora centinaia di persone, inclusi 60 giovani, il più piccolo dei quali ha 4 mesi. A causa del recente attacco russo che ha colpito l'ospedale, ha spiegato, nell'acciaieria sono rimasti senza equipaggiamento medico essenziale ed «è rimasta molto poca acqua e molto poco cibo». «Tutto l'equipaggiamento operatorio, tutto quello che serve per interventi chirurgici è stato distrutto. Non possiamo curare i nostri feriti, specialmente quelli con ferite da schegge e con ferite da proiettile», ha spiegato. «Abbiamo i nostri medici dell'esercito e stanno usando tutte le loro abilità per prendersi cura dei feriti, ma abbiamo disperato bisogno di medicinali, non ci sono più medicinali». Su una possibile evacuazione per oggi, Volyna ha detto di non «conoscere i dettagli. So che la missione è arrivata a Zaporizhzhia e che stanno cercando di fare un'operazione di salvataggio». Volyna, che ha detto di essere in contatto diretto con il presidente ucraino Zelensky, ha concluso: «Non so dirle con certezza quanto a lungo possiamo resistere. Tutto dipende dai movimenti del nemico e anche dalla fortuna. Abbiamo tutti grandi aspettative sul fatto che verremo evacuati».

Kateryna Prokopenko, la moglie del comandante della Brigata Azov: «Denis resiste, ma senza più speranze»