Kabir Bedi: "Sandokan, Gandhi, i Beatles e la morte di mio figlio: il romanzo della mia vita"

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Al Messaggero e al suo paparazzo principe, Rino Barillari, Kabir Bedi, il Sandokan mitico dello sceneggiato tv del 1976, deve qualche fuga vantaggiosa dagli alberghi di via Veneto: frotte di donne e fan, la calca e lì ci vuole il talento del paparazzo per sfuggire alla morsa del successo. Sorride Kabir Bedi, ospite dell'Interrogazione del vicedirettore del Messaggero, Alvaro Moretti: perché entrando per la videointervista ecco che proprio Barillari spunta da un'auto in corsa a via del Tritone. "Sandokan!", lo chiamano tutti così. E quando in motorino un fattorino passa e lo riconosce ecco scattare un romanissimo: "Bada, Sandokan!"

In questi giorni è stata una delle tante star di Filming Italy, la rassegna organizzata da Tiziana Rocca. 

Kabir è una star mondiale - Bollywood, Cinecittà, Hollywood - ma al personaggio della tigre di Mompracem, inventata dal genio di Salgari e trasposta al cinema e in tv da Sergio Sollima deve moltissimo. La sua è una storia umana ricchissima e l'attore indiano con la quarta moglie Parveen Dusanj è tornato in Italia per una serie di incontri nei quali promuovere "Storie che vi devo raccontare - La mia avventura umana". Kabir da qualche anno è testimonial di una onlus italo-indiana che si occupa di dare istruzione fino ai corsi universitari ai giovani indiani: "Care&Share ha tolto dalla strada e portato a scuola oltre 25 mila giovani indiani: l'istruzione negli slum indiani, letteralmente, ti aiuta a sopravvivere e battere una povertà difficile da immaginare".

All'Interrogazione Kabir Bedi parla di come l'incontro con i Beatles, nel 1966, gli cambiò la vita. E nella biografia (che pare un romanzo, edizioni Mondadori) si scoprono le eccezionali circostanze che hanno accompagnato, nel bene e nel male, la vita di Kabir: il padre indiano che diventa un guru ascoltatissimo e divenuto molto popolare negli anni Settanta in Italia, Baba Bedi; una madre, freda, inglese che per lottare al fianco del Mahatma Gandhi si fece arrestare dagli inglesi e poi diventò la più importante bonzo donna del buddismo. Lui stesso, Kabir, ha vissuto un'infanzia da monaco buddista. "E' stato particolare vivere in una famiglia con due figure così rilevanti dal punto di vista spirituale, ma di quel tempo ricordo come la loro generosità con gli altri facesse diventare tema di tutti i giorni quello delle economie non floride di casa nostra".

Bedi ha avuto quattro mogli e molte altre svolte. "C'è il capitolo amarissimo della morte per suicidio di mio figlio Siddarth: era schizofrenico, era un genio dell'informatica in California quando scoppiavano i fenomeni di Gates e Jobs ma nessun farmaco né la nostra vicinanza negli ultimi mesi della sua vita tormentata sono riusciti ad evitare il peggio". 

Kabir ha mosso i primi passi da giovane giornalista radiofonico: "Con uno stratagemma - racconta al Messaggero - riuscii a realizzare la prima intevrviste ai Beatles in India. Poi la mia radio cancellò il nastro e per la rabbia ho cambiato mestiere".

Il debutto nudo a teatro, destando scandalo in India, poi Bollywood. "Ma io non canto né ballo, volevo un percorso da attore diverso". L'occasione si presentò con Sollima: selezionato in India per Sandokan, si pagò il biglietto per il provino decisivo a Roma. "Per tutti sono Sandokan: allora per ogni puntata in tv c'erano 27 milioni di spettatori. Ero assediato. All'Italia e a questa città devo moltissimo". La necessità di lasciare l'Europa: "Era difficile inserire un attore che ricordava Sandokan in un film normale". Ecco allora 007 e i film a Hollywood, fino alla soap Beautiful. Ma nel libro e in questa videointervista troverete di quelle avance della Lollobrigida, di Indira Gandhi e Fellini, ma anche il secondo posto all'Isola dei Famosi.