Metti Capri, quella vera lontana dal glamour della piazzetta, e aggiungici due pianisti tra i più virtuosi al mondo, ed ecco la magia è fatta. Ramin Bahrami è tra i più celebri interpreti di Bach. Danilo Rea tra i più importanti jazzisti italiani. I due fuoriclasse del pianoforte si incontrano anni fa a Roma di fronte «a un piatto di carbonara» - racconta Ramin - «di amatriciana» - è convinto Rea - e la storia della musica è presto scritta.
Rea e Bahrami suonano Bach tra i Faraglioni di Capri
In una cornice da sogno come la terrazza de La canzone del Mare di Capri, Rea e Bahrami hanno portato (sabato 23 settembre) il "loro" Bach (in jazz) tra i Faraglioni in occasione del Festival Internazionale di Capri - Il canto delle sirene. “Bach in the moonlight” nasce da un piccolo grande miracolo. E a chi si chiede come sia possibile che la musica classica si intrecci ai ritmi del jazz sono i maestri stessi a rispondere: «È un ascolto reciproco e un respiro all'unisono» spiega il maestro iraniano «E poi Danilo è molto rispettoso del testo». E poi a chi ancora non crede questo sia possibile (perchè non crede ai miracoli), rispondiamo che basta ascoltarli per darsi una risposta.
Il progetto Bach in the moonlight
Il progetto dei due maestri che parte con "Bach is in the air", anni fa, ora trova altre forme e colori con "Bach in the moonlight" senza mai voler snaturare la genialità del musicista tedesco. Sentirli suonare sotto la luna di Capri è un'emozione. E noi possiamo solo ringraziarli per questo dono che ci hanno fatto.
Ma con la sola umiltà dei grandi sono loro a ringraziare i loro «maestri perché li hanno resi liberi».
Il Festival
Il Festival Internazionale di Capri, giunto alla sua terza edizione, è un progetto del direttore artistico Geppy Gleijeses, attore e regista, che ha voluto ridare alla "sua" Capri «l'arte organica di cui fino a poco tempo fa si nutriva». E ci è riuscito.
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