Vinci, Masmec: «Dall'automotive al biomedicale, investiamo il 20% del fatturato in ricerca»

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Dall'automotive al biomedicale - Il caso di Masmec è particolarmente interessante perché grazie all'intelligenza artificiale questa azienda pugliese si è aperta nuovi mercati. Vediamo perché.  Masmec nasce alla fine degli anni Ottanta come azienda specializzata in robotica e meccatronica. Il suo fondatore, Michele Vinci, aveva lavorato già in precedenza preparando il terreno, e investendo sull'innovazione: negli anni Settanta Vinci deposita brevetti per Nuovo Pignone e Firestone. E nel 2007 va oltre l’automotive e decide di esplorare un’altra frontiera: il biomedicale. Nascono così le macchine per estrarre Rna dai tamponi che, durante la pandemia, spalancano le porte ai mercati internazionali. L'ultima trovata è la realizzazione di sistemi di navigazione intraoperatoria per l’interventistica e la chirurgia che - come i navigatori montati sul nostro cruscotto - permettono a chirurghi e oncologi di capire come raggiungere, al meglio e in sicurezza, un organo o un determinato target da esaminare. Il "navigatore" permette quindi di non "aprire" il paziente. Dentro questa storia ci sono anni di ricerca sulla realtà virtuale, la realtà aumentata, l'intelligenza artificiale. A MoltoFuturo Daniela Vinci spiega come è stato possibile allargare le linee produttive e abbracciare nuovi settori: «Ogni anno investiamo dal 15 al 20% in ricerca e sviluppo».

video Davide Fracassi / Ag. Toiati intervista di Stefania Piras