D'Amico e Scianna: "Muccino sul set ci scatena come belve affamate"

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"I dolori di tutte quelle corse sul set di A Casa Tutti bene 2 li sento ancora a distanza di mesi", scherza (ma mica tanto) Francesco Scianna con Silvia D'Amico fratello di serie e di ciak. Dal 5 maggio è visibile su Sky e Now Tv la seconda stagione del crime familiare che Muccino ha tratto dal fortunato film ambientato a Ischia. Qui sono le vicende losche, drammatiche, frenetiche (nello stile mucciniano) della famiglia Ristuccia e del loro prestigioso ristorante, il San Pietro, ad animare otto puntate piene di suspense. 

D'Amico e Scianna, romana lei e siciliano lui, hanno in comune il punto di partenza: l'Accademia di arte drammatica Silvio D'Amico. "L'esperienza del teatro - dicono in coro - aiuta con registi come Gabriele cui piacciono scene lunghe, piani sequenza che nel ritmo d'entrata in scena fanno una caratteristica principale". Il regista romano è un entusiasta, ma anche un "allenatore" che spreme fino all'ultima stilla di energia dai suoi interpreti. "E' come se lui ti tenesse chiuso in gabbia, come una belva, poi ti libera - dice sorridendo Silvia - per vederti scatenare durante le scene".

In comune, Silvia e Francesco, hanno anche un sogno: "Il luogo da visitare nel mondo? L'India". Scianna dice: "Mi sento un uomo fortunato a pormi il problema di cercare momenti di qualità vera negli attimi di vita che ci sono concesi. Compresa la meditazione: ecco, quel luogo me la ispira". 

Quando gli chiedi qual è il film della vita, proprio collegandosi a queste riflessioni, l'interprete di Baarìa, indica Il Sol dell'Avvenire di Moretti. "L'ho già visto due volte: è il film di un regista e di un uomo in evoluzione, con tanti momenti profondi di riflessione". Silvia sceglie i vuoti e i pieni di "Io la conoscevo bene", con una Sandrelli giovanissima rivelazione. "Adoro i personaggi che riescono a essere così doppi: quel film me lo consigliò quando ancora studiavo all'Accademia Piccioni e mi ha insegnato tanto". Silvia è molto legata a Roma, anche nei personaggi interpretati, compreso quello di co-protagonista di Christian. "Questa città produce grandi eccellenze". 

 

Infine Scianna rivela una sua grande passione: "Una ispirazione vera è Chaplin: e se penso a quante cose capitano al mio personaggio in A Casa... beh, vengono in mente quelli che come Charlot o Buster Keaton sembrano essere abbattuti dalla vita, ma con ironia si rialzano sempre"