Van Gogh a Roma, viaggio tra 50 capolavori del genio "malato"

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Servizio di Laura Larcan - Video di Francesco Toiati

Le pennellate nervose e corte, dense e massicce che solcano e plasmano l'Autoritratto di Vincent Van Gogh come fossero magna incandescente, riflettendo quell'anima insofferente e appassionata. È l'opera del 1887, capolavoro esposto per la prima volta dopo il restauro, star della mostra dedicata a Van Gogh che si apre a Palazzo Bonaparte di Roma, dall'8 ottobre al 26 marzo e che porta nella prestigiosa sede espositiva di piazza Venezia un nucleo di 50 opere prestiti dell'olandese Kröller-Müller Museum di Otterlo. Dice Maria Teresa Benedetti che ha curato la mostra con Francesca Villanti: «Da vivo Van Gogh era poco amato, raccontava lui stesso che quando entrava in un luogo si sentiva come un cane con le zampe bagnate, e quindi tenuto ad un angolo». E la mostra è un viaggio nella vita borderline di Van Gogh, tra arte, colori, follia, tormento, la vita di un artista diviso tra studi di teologia ed esperienze radicali di estrema miseria sociale, ripercorrendone città, luoghi di residenza tra l’Olanda e la Francia, che corrispondono puntualmente ad uno stato emotivo.