Galleria Borghese, santi, danze e amorini ritrovati: in mostra i capolavori "segreti" di Guido Reni

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Servizio di Laura Larcan - Video di Francesco Toiati

Santi e martiri, ma anche natula, danze e amori campestri, è l'universo di Guido Reni, sommo pittore bolognese del '600 celebrato dalla grande bella mostra alla Galleria Borghese di Roma dall'1 marzo al 22 maggio 2022. L'esposizione raccoglie 30 capolavori del pittore che dialogano con la collezione permanente del museo. E i duetti sono spettacolari. La Paolina Bonaparte di Canova con il "San Paolo rimprovera San Pietro penitente", oppure l'Apollo e Dafne del Bernini con "La Strage degli Innocenti", quadro che nella sua tragedia umana sembra quanto mai attuale in questi giorni di guerra in Ucraina. E dalla National Gallery di Londra arriva "Lot e le figlie" in dialogo con il San Girolamo del Caravaggio. Ma la vera sorpresa della mostra, che vuole ricostruire nel dettaglio il primo soggiorno di Guido Reni a Roma nei primi due decenni del '600, sono i paesaggi: la maniera tutta particolare di Guido Reni di orchestrare la natura. Fulcro del percorso è infatti la "Danza campestre", opera del 1605 riacquistata dalla galleria nel 2020 dopo un oblio secolare: prima dispersa e poi ricomparsa nel 2008 sul mercato antiquario londinese.