Varese, in 7 isolati sulla montagna: «A Monteviasco costretti ad un perenne lockdown»

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«Non è tanto il lockdown a spaventarci, ma questo senso di perenne prigionia». Dal quando nel 2018 la funivia, che collegava il paese di Monteviasco al resto della Val Veddasca in provincia di Varese, ha chiuso per un incidente, per i 7 abitanti del piccolo borgo a 1000 metri d’altezza è iniziato una vera e propria prigionia forzata. L’unica strada ancora aperta resta un ripido sentiero di montagna che di fatto impedisce a qualsiasi mezzo a motore di portare in paese viveri e medicine. Da due anni così i Carabinieri guidati dal capitano Alessandro Volpini della compagnia di Luino, ogni due o tre giorni si caricano gli zaini in spalla e riforniscono i residenti di ogni genere necessario alla sopravvivenza, posta compresa: «Sono loro la nostra funivia» spiega la signora Lucia. Da quando poi il 20 agosto scorso una frana si è portata via l’unica strada che collegava la Val Veddasca al resto del mondo, per i 7 abitanti di Monteviasco l’isolamento si è fatto ancora più duro: «Siamo abbandonati a noi stessi, se ci succedesse qualcosa dobbiamo stare qui ad aspettare l’elicottero» spiega Rita. Servizio video di Stefano Bertolino. (LaPresse)