Trieste, crolla il tetto della grande piscina

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Crolla il tetto di una grande piscina pubblica a Trieste. Un boato questo pomeriggio, 29 luglio, poco prima delle ore 15, alla piscina Acquamarina sulle Rive cittadine. È venuto giù l'intero tetto della struttura, compresa la scenografica grande cupola-lucernario in vetro a forma di piramide.

È scattata immediatamente la procedura "grandi emergenze", si temevano decine e decine di feriti gravissimi nella frequentatissima struttura. Sul posto sono accorsi Carabinieri, sanitari del 118 con numerose ambulanze e l'elicottero, Vigili del fuoco e le Forze dell'ordine. In previsione di un gran numero di feriti, è stato preallertato non solo l'ospedale di Trieste, ma anche il reparto terapia intensiva dell'ospedale di Udine, dove era già iniziato il trasloco dei pazienti per ospitare i feriti provenienti da Trieste.
 
E invece era accaduto un miracolo: la grande piscina era chiusa per manutenzione giusto giusto da ieri l'altro, sabato 27. In acqua, quando l'immenso tetto di cemento vetro e acciaio è imploso e piombato dall'alto, con la forza di una montagna, sul pavimento, non c'era nessuno. Sarebbe stata una strage: sarebbero morti tutti, schiacciati, annegati, o avrebbero riportato ferite orribili. E invece non c'era nessuno. Quasi nessuno: nella struttura, al momento del crollo, c'erano quattro operai, gli addetti alla manutenzione.  Si sono salvati grazie alla loro prontezza: quando hanno sentito dei forti rumori provenire dal tetto, lassù in alto, alle prime avvisaglie del crollo, sono scappati all'esterno, di corsa. Sono tutti illesi, anche se se la sono vista davvero brutta.

 La Polizia di Stato, dopo le ricerche, conferma che non ci sono feriti. Ancora in atto il sopralluogo dei Carabinieri e dei Vigili del fuoco, che dovrà accertare le cause del crollo e chiarire eventuali responsabilità: collassa completamente il tetto della grande piscina. Il tetto è crollato per intero, si è accasciato all'interno. Poteva essere una strage