Sicilia, Catania e Palermo bruciano: le immagini delle fiamme

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Catania brucia per il caldo e il soffocante vento africano e per le fiamme che alimentano diversi incendi. La zona maggiormente colpita è quella nel rione Fossa Creta dove diverse famiglie sono state costrette a lasciare le loro case. Nella zona si alza un'intesa nube di fumo. Chiuso al traffico l'asse dei servizi e bloccato l'accesso anche ad alcune strade. Un rogo ha distrutto lo stabilimento balneare Le Capannine del lungomare della Plaia. Sui diversi fronti sono impegnati numerosi vigili del fuoco. Rinforzi stanno arrivando a Catania da altri comandi principali della Sicilia.

 

Ma le fiamme stanno colpendo anche PalermoLe alte temperature di oggi, sin dalle prime ore della mattina, non hanno aiutato le squadre dei vigili del fuoco, la forestale e la protezione civile impegnate nel domare gli incendi che da ieri devastano la provincia di Palermo. Almeno una decina i fronti su cui sono impegnati uomini e mezzi. Canadair sono in azione nella zona tra Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato dove ieri il fuoco sarebbe partito da cinque punti diversi. Fiamme anche in Contrada Casalotto a Piana, in Contrada Ferragamo a Petralia, a San Giuseppe Jato e fra Villabate e Palermo. 

 

«Come purtroppo temevamo, a causa delle altissime temperature che già da ieri stiamo registrando in Sicilia, l'Isola è aggredita da incendi di vasta estensione, alcuni dei quali veramente gravi per la devastazione che ne consegue - ha detto il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci - Una situazione resa ancor più tragica dalla rinnovata azione dei piromani che, come accertato dalle indagini degli inquirenti, appiccano scientificamente il fuoco in più punti causando danni irreversibili al patrimonio boschivo e mettendo a rischio persino l'incolumità delle persone. Si tratta di criminali che, lo ribadiamo, meriterebbero il carcere a vita per azioni scellerate che cancellano identità e storia del nostro territorio, come è accaduto ieri a Portella della Ginestra e Piana degli Albanesi».