Cento giorni senza piogge, siccità grave per il Po. Coldiretti: la secca minaccia il 33% della produzione agricola

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La siccità nel bacino del Po minaccia oltre 1/3 della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell'allevamento. È quanto afferma la Coldiretti, nel commentare l'allarme lanciato dall'Osservatorio sulle crisi idriche convocato dall'Autorità distrettuale del Fiume Po - Ministero transizione ecologica, secondo il quale sono saliti a cento i giorni senza piogge significative per il distretto padano. Le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto, fa sapere la Coldiretti, iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità.

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Ma a preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all'alimentazione degli animali perché, se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile. Dall'altra parte nei prossimi giorni partiranno le lavorazioni per la semina del mais, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche. Una situazione che conferma come la siccità sia diventata la calamità più rilevante per l'agricoltura italiana, con un danni stimati in media in 1 miliardo di euro all'anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. Ma a preoccupare è anche l'innalzamento dei livelli del mare in Italia, con l'acqua salata che sta già penetrando nell'entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all'abbandono l'attività agricola.