Pescara, fidanzati minorenni picchiati e rapinati: il video

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Prima le offese, poi le botte, la rapina e la fuga: due fidanzatini di Pescara - 17 anni lui, 16 lei - sono stati brutalmente aggrediti da quattro sconosciuti, mentre erano tranquilli su una panchina, la notte del 21 ottobre, a due passi dalla principale piazza del capoluogo adriatico. Oggi la Polizia ha arrestato i responsabili: si tratta di tre 18enni; coinvolto anche un minore, 17 anni da compiere, la cui posizione è al vaglio del Tribunale per i minori. Diffuso dalla Questura un video in cui si vedono i terribili istanti del pestaggio: «Un'aggressione feroce, grave ed immotivata», ha detto il dirigente della squadra Mobile, Dante Cosentino, in conferenza stampa. Nelle immagini delle videocamere di sorveglianza di un negozio - fondamentali per ricostruire l'accaduto - si vedono i quattro che si avvicinano alla coppia. Alcuni scambi di battute, poi il pestaggio. Alla fine la fuga con la borsa della ragazza e i due fidanzatini lasciati a terra esanimi. Inutile l'intervento di un automobilista, messo in fuga dagli aggressori.

Gli arrestati sono due 18enni di Pescara, uno finito in carcere perché con precedenti di polizia e l'altro ai domiciliari, e una loro coetanea di Chieti, fidanzata di uno dei due, anche lei ai domiciliari. Secondo la ricostruzione della squadra Mobile, che si è occupata delle indagini, i quattro hanno iniziato ad offendere la coppietta e, quando la ragazza ha provato a rispondere, l'hanno presa a schiaffi. Il fidanzato, a quel punto, è intervenuto ed è scoppiata una colluttazione che ha coinvolto tutti. Uno dei due 18enni e la ragazza hanno immobilizzato e malmenato la 16enne, mentre gli altri due se la sono presa col ragazzo. Poi si sono dati alla fuga, portando via la borsa della giovane, contenente lo smartphone, abbandonata poco distante. La 16enne è riuscita a lanciare l'allarme col telefono del ragazzo e sul posto sono arrivati squadra Volante e 118. Finiti in ospedale, sono stati medicati e dimessi: lui con 12 giorni di prognosi e lei con 10. La squadra Mobile ha avviato le indagini che, attraverso le immagini analizzate dalla Polizia Scientifica e anche grazie ai social network, hanno consentito di individuare i responsabili.