A Milano scatta l’obbligo della mascherina (o del foulard): ma c'è chi pensa abbiano la stessa utilità

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(di Nicole Cavazzuti)

A Milano scatta l’obbligo della mascherina, o in alternativa, del foulard. E c’è chi inizia a pensare abbiano la stessa utilità Fino al prossimo 13 aprile la Regione Lombardia attraverso una nuova ordinanza del presidente Attilio Fontana in vigore da domenica 5 ha introdotto «l’obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe». Intendiamoci: l’uso (corretto) delle mascherine (a norma) è uno strumento essenziale per il contenimento della pandemia. Il problema è che in Lombardia non ci sono mascherine per tutti. E moltissime farmacie ne sono sguarnite. Ma torniamo alla cronaca.

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La risposta dei milanesi a questa ordinanza? Ottima, in termini di rispetto della direttiva. Abbiamo fatto un giro in centro e quasi tutti i (pochissimi) passanti incrociati avevano la bocca e il naso coperti. Peccato però che le protezioni spesso siano artigianali e che molti cittadini a questo punto non abbiano ben chiara la differenza tra l’efficacia di una mascherina (per maggiori info leggi qui) e un foulard. È il caso, per esempio, di una elegante signora incontrata vicino a Porta Venezia. Era in procinto di andare a fare la spesa con una mascherina home made realizzata con un pezzo di raso ed era convinta che la protezione creata a casa fosse valida quanto una mascherina acquistata in farmacia. Su questo punto occorrerebbe maggiore chiarezza. Ci viene in aiuto un farmacista di via Morgagni. «Le mascherine certificate, di cui ne esistono tre specie utili al nostro caso con caratteristiche diverse, sono uno strumento importante per contenere il coronavirus, ma foulard e sciarpe invece sono rimedi di scarsa utilità. La gente non deve illudersi di proteggere né se stessa né gli altri con un semplice foulard!», ci dice. Ovviamente, c’è pure chi è più ragionevole, come una ragazza russa in giro con il cane che ci ha raccontato…