La carrozzina 4.0 che permette ai disabili di muoversi in piedi

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Si muove come un veicolo telecomandato e può cambiare forma, permettendo alle persone con gravi problemi motori di spostarsi restando in piedi, e rendendo più agevoli e sicure le loro attività quotidiane. È la carrozzina del futuro, vanto della ricerca e dello sviluppo tecnologico italiane. Il prototipo esiste già, si chiama Rise (Robotic innovation for standing and enabling) ed è stato presentato martedì 12 dicembre a Roma, nella sede dell'Inail.

A realizzarlo il Centro di riabilitazione motoria Inail di Volterra e l'Istituto di biorobotica della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa. «È un modello di biorobotica sociale, applicata alla riabilitazione di persone che hanno subìto un grave infortunio», ha detto Maria Chiara Carrozza, ex titolare del dicastero dell'istruzione nel Governo Letta e docente di bioingegneria industriale alla Scuola Sant'Anna di Pisa. Partito nel 2013, il progetto è da poco entrato nella fase di sperimentazione clinica, che coinvolgerà una decina di persone e si concluderà a giugno del 2018. «L'impegno ulteriore - ha aggiunto Massimo De Felice, presidente dell'Inail - è accorciare il trasferimento tecnologico e avere la possibilità di organizzare delle start-up di utilità sociale per la commercializzazione».

L’obiettivo di partenza del progetto di ricerca Rise è quello di migliorare la qualità della vita delle persone con paraplegia attraverso un dispositivo tecnologico in grado di rendere più agevoli e sicure le loro attività quotidiane. Il prototipo del nuovo dispositivo, che consente a chi è solitamente costretto a trascorrere gran parte della giornata sulla sedia a ruote di spostarsi nel proprio ambiente in postura eretta, porta ricadute positive non solo dal punto di vista fisico ma anche sul piano psicologico.