Brindisi, aggressioni ai migranti:
un video incastra i due responsabili

EMBED
Agenti della Digos della Questura di Brindisi hanno arrestato i presunti responsabili di due diverse aggressioni ai danni di altrettanti cittadini extracomunitari, avvenute a distanza di pochi minuti l'una dall'altra la sera del 19 ottobre scorso. Nei loro confronti è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare. Si tratta di Paolo Ottonaro, 43 anni e Piero Cerasino, 36. Le aggressioni sono state messe a segno in Via Appia e via Cappuccini. I due migranti sono stati avvicinati dai due individui che, armati di una mazza da baseball, li hanno colpiti ripetutamente alla testa e alle spalle provocando loro lesioni giudicate guaribili rispettivamente in 10 e 25 giorni.

Le indagini, avviate dalla Digos in sinergia con il Pubblico Ministero della Procura, hanno visto gli investigatori impegnati nella visione e analisi di filmati e immagini riprese dalle videocamere pubbliche e private della zona teatro degli eventi e in complesse attività tecniche. Le indagini, unitamente al rinvenimento nell'abitazione di uno degli indagati dell'arma impropria utilizzata nel raid ai danni dei due cittadini extracomunitari, hanno fatto sì che l'indagine arrivasse ad una veloce svolta con l'identificazione dei due e con l'emissione a loro carico, da parte della Procura, della misura cautelare oggi eseguita. Come ha spiegato il questore di Brindisi Maurizio Masciopinto si sarebbe trattato di una aggressione a sfondo razziale, presa per loro autonoma iniziativa, pur non appartenendo i due ad alcun gruppo. Una azione, quindi, scatenata da una caccia al migrante forse a seguito di voci sull'aggressione a una ragazza alla quale comunque le due vittime sarebbero risultate estranee. 

Sono stati i cittadini, ha chiarito ancora il questore, a fornire le immagini dei circuiti di videosorveglianza privata. Le vittime dell'aggressione sono un cittadino del Ghana, residente da molti anni in Italia e peraltro segretario, nel centro pugliese, della comunità di quel paese, e un ragazzo senegalese che stava per raggiungere un centro della Caritas. Un terzo migrante sarebbe sfuggito a una aggressione, sempre nella stessa serata, grazie all'intervento di un italiano.